Comitato Parma in Centro: “Quartiere blindato con abbandono di residenti e commercianti”

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Il comitato” Parma in Centro” è stato fondato da una ventina di persone e ora vede un centinaio di adesioni in pochi giorni. Il comitato scrive una lettera aperta in cui descrivono un quartiere blindato “come voluto dall’amministrazione”.

Il comitato “ha come scopo – scrivono nella lettera – quello di porre l’attenzione su quali ulteriori ripercussioni negative possano conseguire al progetto di “blindatura “ del centro storico, così come progettata e fermamente voluta dalla  nostra amministrazione”.

La lettera del Comitato Parma in Centro:

“Da un esame dei dati statistici demografici forniti ad oggi dal Comune stesso, si nota che c’è stato un abbandono da parte dei residenti parmigiani sostituiti da cittadini stranieri. Il 53,7% dei nuclei famigliari sono monocomponenti. La scarsa fruibilità dei servizi e dell’accessibilità ha fatto sì che per le famiglie il centro non sia più appetibile. Lo stato di degrado in cui in questi anni il nostro centro storico è precipitato è sotto gli occhi di tutti. L’aumento di delinquenza rilevato in questi ultimi tempi non è altro che lo specchio di ciò che sarà sempre più evidente in futuro. Pizzarotti, con la sua politica volutamente miope, ci vuole riportare al medioevo quando il centro era fortificato.

Secondo il nostro Sindaco il centro storico diventerebbe così il fiore all’occhiello della città ma in realtà si otterrà l’effetto opposto con ulteriore abbandono di residenti e commercianti storici per far posto a iniziative economiche di scarso pregio.

Ci chiediamo inoltre se sia giustificabile una battaglia contro chi usa l’auto, soprattutto per motivi di lavoro ,per migliorare la qualità dell’aria dal momento che si sa che il maggior inquinamento è prodotto da altri fattori quali:  inceneritore, vecchie caldaie, autostrada e prossimamente cargo con relativo aumento di tir.

L’assenza di finestre di ingresso in tutte le aree del centro storico rappresenta una ingiustificata limitazione alle più elementari esigenze di vita a cominciare proprio da quella della libertà personale. Siamo seriamente preoccupati per la situazione e abbiamo in cantiere diverse iniziative alle quali inviteremo l’amministrazione per un confronto costruttivo.”

 

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