Orgine in etichetta. Campari (Lega): “Mai più pomodoro cinese ‘Made in Italy’ sulle nostre tavole”

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Votato al Senato il Decreto Semplificazioni che prevede regole più stringenti sull’etichettatura del pomodoro. Lo rende noto il senatore parmigiano della Lega, Maurizio Campari, che commenta:

“Finalmente ci sarà trasparenza sulle etichette dei prodotti alimentari e sulle tavole degli italiani. L’approvazione dell’emendamento che estende a tutti i prodotti alimentari e adegua alle nuove regole l’etichettatura obbligatoria con l’indicazione del luogo di provenienza geografica degli alimenti è una vittoria per tutto il Made in Italy e in particolare per le eccellenze del nostro territorio. Un provvedimento atteso da anni, che va incontro alle esigenze dei nostri produttori di cose buone e tutela gli interessi dei consumatori italiani”.

Non compreremo più il pomodoro cinese camuffato con la scritta ‘prodotto in Italia’– spiega l’esponente del Carroccio -: d’ora in poi, i consumatori potranno decidere in piena libertà, grazie a un provvedimento di buon senso che li tutela e che garantisce dignità economica al made in Italy. Secondo le stime delle associazioni, si trattava di un provvedimento atteso dal 96% degli italiani”.

“Si tratta di una battaglia storica della Lega – conclude Campari – il coronamento di circa dieci anni di lavoro e di tentativi che, purtroppo, non avevano trovato risposte nei passati governi del PD. E’ un segnale positivo anche la convergenza di altre forze politiche su questo emendamento che va a favore del comparto dell’agricoltura e di tutti i cittadini”.

Già nel 2017 tuttavia erano partiti i lavori per il decreto dei ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico (dello scorso Governo Gentiloni) che aveva fatto scattare l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro per smascherare l’inganno dei prodotti coltivati all’estero ed importati per essere spacciati come italiani. Il decreto interministaeriale era entrato in vigore dal 26 febbraio 2018: il decreto stabiliva l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

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