Lui, lei, una relazione di sesso. Un’attrazione fatale iniziata in un bar e durata circa sei mesi, single entrambi, 30 anni lui, guardia giurata, qualcuno in meno lei. Nessuna pretesa, nessuna promessa. Incontri notturni al termine del turno di lui, poi ognuno per la sua strada.
Fino a quando lui non ha detto basta, il riavvicinamento alla ex, la voglia di una relazione vera. Così l’amante focosa è diventata stalker. Appostamenti, rincorse con lo scooter, frenate brusche davanti all’auto per costringerlo a fermarsi. E minacce.
“Non ti libererai mai di me”. Telefonate continue, attese sotto casa. Lui cambiava numero, lei seduceva i colleghi per averlo. Non sono bastate le denunce, sei in tutto, per impedire all’uomo di trovarsela sotto casa.
Fino all’epilogo: le foto intime pubblicate su Facebook, che sono costate alla giovane un divieto di avvicinamento. Dal quale lei si è volatilizzata: non si è mai palesata nemmeno in udienza, dove giovedì è stata condannata in contumacia a nove mesi di reclusione e 5mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva per l’uomo.
Finalmente una sentenza seria. Mi auguro sia la prima di molte