Coop Alleanza 3.0: al via riforme, 752 addetti amministrativi in esubero. Cgil: “Sono troppi”

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Coop Alleanza 3.0, nata due anni fa con la fusione dei tre grandi gruppi Coop (Estense, Adriatica e Nord-est) ha annunciato l’esubero di 752 addetti amministrativi che la cooperativa non intende licenziare ma ricollocare. Dei 1547 dipendenti impiegati 425 dovrebbero lasciare le sedi già entro il 2019. Manovra che non manca di suscitare preoccupazione e malumori tra i dipendenti che, a distanza di due anni, sono stati tenuti per lo più all’oscuro delle grandi manovre di trasferimento dei reparti amministrativi ora, ancora per poco, divisi tra Modena, Reggio e Bologna (più gli uffici di Milano, Ravenna, Pordenone e Mirano a Venezia). L’intenzione è di raggruppare tutti, o quasi tutti gli amministrativi, in un’unica sede. Un efficientamento che guarda ai numeri e al risparmio ma che tuttavia prevederà il trasferimento di moltissimi dipendenti senza nessuna certezza di poter mantenere la propria posizione e qualifica.

Ieri, 9 gennaio, si è tenuto il primo incontro con i sindacati, nonostante fossero diversi mesi che si sapesse degli esuberi. Da quanto emerso il ricollocamento degli impiegati potrà avvenire o negli stessi supermercati di Coop Alleanza 3.0 o in altre realtà del mondo cooperativo. Si proporrà per alcuni, invece, formule di prepensionamento.  Il prossimo incontro si terrà il 5 febbraio ma grazie al Job Act il demansionamento è permesso e lecito quindi non è improbabile che tra i 700 esuberi per alcuni impiegati degli uffici amministrativi si possa prospettare un futuro nella vendita come cassiere o addetto nei reparti. Sulla carta tutto lecito, nella pratica bisognerebbe chiederlo a quegli impegati che con con la loro qualifica ed esperienza amministrativa poco ci faranno ancora se andranno a spostare cassette di frutta, a meno che non decidano di rimettersi nel mercato del lavoro e cercare altrove. Prospettiva, però, che, per chi supera i 40 anni, non sarà così semplice.

Coop Alleanza 3.0 deve far fronte alle difficoltà che la grande distribuzione sta avendo in questi anni ma soprattutto fare i conti con l’ultimo Bilancio presentato che vede una perdita di oltre 37milioni di euro. Coop conta però 2,3 milioni di soci, 22mila lavoratori e quasi 400 punti vendita in 9 regioni.

“Il prossimo passo sono le assemblee con le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti e poi si riprenderà il confronto analizzando attività per attività quali e dove sono gli esuberi dichiarati. – si legge in una nota di CGIL – Poi si dovranno verificare i tempi di attuazione del piano, probabilmente troppo stretti quelli proposti dall’impresa, e gli strumenti utili ad escluderei i licenziamenti, obiettivo comune per le parti ma non semplice da perseguire considerando che si parla di circa il 50% dell’organico. Per la Filcams CGIL non stupisce che dopo tre anni dall’unificazione sia arrivato il progetto di razionalizzazione delle sedi centrali”.  “Non conosciamo ancora il dettaglio degli esuberi e la loro collocazione nelle vari sedi, sarà l’oggetto del prossimo incontro –  afferma Alessio Di Labio della Filcams CGIL Nazionale – ma già con questo livello di informazioni apprese possiamo dichiarare che il numero di esuberi è troppo elevato e se non vogliamo che “l’impatto zero” annunciato dalla cooperativa e ovviamente accolto dalle organizzazioni sindacali, sia solo uno slogan, avremo bisogno di tempo e risorse a disposizione della trattativa.”

NOTA STAMPA DI COOP ALLEANZA 3.0- “Il nuovo modello organizzativo della sede – si legge in una nota diffusa alla stampa – mira ad aumentarne l’efficienza e l’efficacia con una revisione delle strutture centrali, l’eliminazione di ridondanze di ruoli o attività e la semplificazione dei processi. Un intervento fisiologico dopo una fusione. Coop Alleanza 3.0 opererà con un confronto continuo e nella massima condivisione con i lavoratori, e in raccordo con le organizzazioni sindacali per raggiungere l’obiettivo comune di tutelare le persone, gestire la ricollocazione di circa 700 lavoratori della sede e azzerare gli impatti occupazionali nell’arco di un biennio. La nuova organizzazione segna l’inizio di una profonda trasformazione, tracciata dallo stesso direttore generale, per consentire ai punti vendita di concentrarsi al meglio sulla creazione di valore per i nostri soci. Nei prossimi mesi saranno presentate le linee guida che permetteranno a Coop Alleanza 3.0 di essere sempre più un punto di riferimento nei territori in cui è presente e nel mercato in cui opera, e di sviluppare ulteriormente lo scopo mutualistico per cui è nata: garantire ai soci la miglior qualità ai migliori prezzi“.

 

 

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