Sono quelle storie brutte e tristi che non vorresti mai raccontare. Pietro era un ragazzo solare, un programmatore brillante che immaginava mondi e li rendeva reali, realmente virtuali.
Aveva 18 anni e una vita davanti: brillante studente dell’Ulivi, 18esimo alle ultime olimpiadi dell’informatica a Campobasso, sognava un futuro all’estero per creare qualcosa di unico, nuovo, nel mondo del futuro.
I suoi sogni sono inciampati senza potersi rialzare contro il suo cuore malato: la settimana scorsa l’intervento a Brescia, dal quale Pietro Catellani non si è mai svegliato. Disperata la veglia della famiglia, disperata, la corsa a Torino, verso un eventuale trapianto.
Non sono servite preghiere e speranze, Pietro non c’è più. E siamo tutti un po più consapevoli, che del doman non v’è certezza.