Bello Figo è ancora un bandito, salta concerto nel reggiano. E intanto muore democrazia e satira

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A causa di timori per la sicurezza dei partecipanti, il concerto del rapper Bello Figo previsto per sabato a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, è stato annullato, “onde evitare spiacevoli inconvenienti e per preservare l’incolumità delle persone” spiegano gli organizzatori. Mob, la società che aveva organizzato l’evento, infatti, ha deciso di fare un passo indietro dopo le polemiche scaturite da qualche politico locale di destra. Una sorta di autocensura, che fa male alla libertà artistica e di espressione. Lede la libertà personale dei cittadini, di decidere autonomamente cosa e chi ascoltare, come e quando divertirsi, di frequentare o meno un evento, privato, si ricorda. E poi lede profondamente anche l’intelligenza umana, ci si è scordati cos’è satira?

Il caso è scoppiato quando il Comune ha negato il permesso di svolgere la serata in programma inizialmente nei capannoni dell’ente fiera, appigliandosi a cavilli burocratici, perché “la domanda era stata presentata in ritardo”. Così, era stata trovata un’altra location, una discoteca privata, in cui il cantante 26enne nato in Ghana e cresciuto a Parma avrebbe dovuto esibirsi nel giorno dell’Immacolata. Ma sono arrivate le furibonde polemiche da parte della consigliera di centrodestra Elena Diacci e da Forza Nuova che aveva anche “minacciato” di presentarsi bellicosamente al concerto per manifestare il proprio dissenso. “Qui non lo vogliamo” il leitmotiv che conferma la capacità di dialogo e compromesso di questo movimento (alert ironia).  L’artista è infatti da tempo nell’occhio del ciclone per il suo modo irriverente di fare rap, caratterizzato da controverse parodie e satire su temi anche delicati come l’immigrazione. Nato su YouTube è diventato famoso prima tra i giovanissimi poi, a causa della sua canzone “Non pago affitto” la fama è diventata intergenerazionale. La canzone sviolinava una serie di luoghi comuni e pregiudizi sugli immigrati, ma qualcuno ha pensato che fosse un inno alla sfrontatezza di questi stranieri che fanno i “furbetti”, fermandosi lì, insieme alle urla di una Alessandra Mussolini indignata davanti alle telecamere di Rete 4.

Diverse sono state le date annullate per Bello Figo, sempre a causa delle pressioni da parte delle frange di destra ed estrema destra. Cancellato in Svizzera, a Bellinzona, ma prima anche a Brescia e a Roma. Viva la libertà, viva la democrazia. Ah, no…

E mentre alcuni politici esultano, la società Mob spiega con amarezza: “Nessuna paura, la decisione di annullarlo è stata presa semplicemente per evitare che qualcuno si facesse male a causa di eventuali rivolte insensate. Abbiamo avuto senso di responsabilità, perché la musica dovrebbe essere libera espressione, amore e unione. Bisognerebbe lasciare alla gente il divertimento, ci auspichiamo si impari a riconoscere la satira“.

(aribe)

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