Comune, Istituti Penitenziari e Svoltare Onlus per il reinserimento e la qualità della vita dei detenuti: a Parma anche un polo universitario per carcerati

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E’ stato sottoscritto oggi il protocollo di intesa per la “realizzazione di attività di pubblica utilità da parte delle persone ristrette nella libertà personale presso gli Istituti Penitenziari di Parmafinalizzate al reinserimento sociale e al miglioramento della qualità della vita”, che coinvolge Comune di Parma, Istituti Penitenziari e l’associazione di volontariato Svoltare Onlus.

Hanno presenziato alla sottoscrizione: il Sindaco, Federico Pizzarotti;Laura Rossi, Assessora al Welfare Comune Parma; Riccardo Turrini Vita,Vice Capo Dipartimento Dell’Amministrazione Penitenziaria; Gloria Manzelli, Provveditore Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna e Marche; Carlo Berdini, Direttore Istituti Penitenziari Parma; Antonietta Fiorillo, Presidente Tribunale Sorveglianza Bologna; Simone Strozzi,Presidente Svoltare Onlus, e Roberto Cavalieri, Garante dei diritti dei detenuti.

Presentiamo oggi un progetto per dare avvio ad attività di volontariato per detenuti con lavori socialmente utili, nell’ambito di un’ampia progettualità portata avanti dall’assessorato al welfare del Comune di Parma – ha spiegato l’Assessora al welfare, Laura Rossi. Il protocollo si inserisce in un quadro di attività laboratoriali rivolte ai detenuti con risorse annue pari a 170 mila euro di cui 100 mila messe a disposizione dal Comune e 70 mila dalla Regione. Esso costituisce, quindi, un’azione importante per favorire il reinserimento”.

Soddisfazione è stata espressa da Carlo Berdini, Direttore Istituti Penitenziari Parma, che ha parlato di “un’iniziativa resa possibile grazie alla sensibilità ed all’attenzione del Comune nel solco di una serie di azioni condivise che hanno interessato diversi ambiti. Il protocollo promuove i lavori di pubblica utilità con buone ricadute sul territorio e si inserisce in un percorso di collaborazione anche con il Garante dei diritti dei detenuti e con l’associazione Svoltare Onlus”.

Riccardo Turrini Vita, Vice Capo Dipartimento Dell’Amministrazione Penitenziaria, ha portato i saluti del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che ha espresso la propria soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo. “Il valore intrinseco di questa azione – ha proseguito Riccardo Turrini Vita – è molto importante”.

Gloria Manzelli, Provveditore Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna e Marche, ha ringraziato il Comune. “Il protocollo – ha spiegato – si inserisce in un percorso di collaborazione ampia nei rapporti tra Istituto Penitenziario e Amministrazione Comunale ed è in perfetta sintonia con la riforma dell’ordinamento Penitenziario, in quanto favorisce l’integrazione tra cittadino detenuto e cittadino libero”.

Antonietta Fiorillo, Presidente Tribunale Sorveglianza Bologna, ha parlato del protocollo come di un passo importante per favorire la rieducazione. “Il protocollo – ha rimarcato – offre la possibilità ai detenuti di costruire qualcosa di positivo per il loro futuro”.

Simone Strozzi, Presidente Svoltare Onlus, ha ricordato il ruolo determinante del Garante dei diritti dei Detenuti, il cui compito è quello di avvicinare le realtà del territorio al carcere. “Da parte nostra c’è entusiasmo per un progetto significativo sia per i detenuti che per il territorio”.

Il Sindaco, Federico Pizzarotti, ha ricordato come l’Amministrazione abbia accolto con slancio la proposta di sottoscrizione del protocollo per le finalità nobili che promuove in quanto permette ai detenuti di svolgere attività utili per la collettività

L’accordo, che durerà fino al 2020 compreso, si inserisce nelle azioni sostenute da anni dal Comune di Parma e dagli Istituti Penitenziari, nella maggior parte ricomprese nella progettazione territoriale dei Piani di Zona, in stretta collaborazione con le realtà dell’associazionismo e del volontariato cittadino, finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti (anche nel rispetto delle culture dei paesi di provenienza), alla loro occupazione (anche attraverso specifici progetti locali e/o regionali) e al loro reinserimento sociale; non da ultima l’istituzione dal 2013 della figura delGarante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.

Nello specifico il protocollo sottoscritto oggi prevede il coinvolgimento, nell’ambito delle attività di volontariato organizzate dal Comune anche per richiedenti asilo e rifugiati, di detenuti che possano svolgere mansioni di volontariato di pubblica utilità, finalizzate al reinserimento sociale e al miglioramento della loro qualità di vita.

In quest’ottica i detenuti, per i quali la Direzione dell’Istituto e il Magistrato competente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna riterranno idoneo l’accesso ai benefici premiali e/o a misure alternative, si impegneranno a realizzare (in forma gratuita e su base volontaria) le attività previste dai progetti condivisi tra le istituzioni firmatarie del Protocollo.

La finalità ultima sarà creare opportunità che responsabilizzino il detenuto in azioni di utilità sociale, anche in un’ottica di reale e concreta partecipazione ad un patto di cittadinanza, sviluppando occasioni di socializzazione e inclusione, oltre che di recupero e reinserimento nella collettività attraverso il coinvolgimento sinergico delle istituzioni e dei diversi soggetti pubblici e privati presenti sul territorio.

Nascerà a Parma il “Polo Universitario Penitenziario (PUP)”, oggetto dell’accordo tra Università e Istituti Penitenziari di Parma presentato oggi in Ateneo. Il PUP è un contesto di studio istituito al fine di agevolare l’accesso dei detenuti ai corsi universitari e rimuovere gli ostacoli che ne possono rallentare il percorso di studi. Quello di Parma sarà il primo Polo Universitario Penitenziario ad accogliere detenuti in regime di alta sicurezza (1 e 3): sarà organizzata una vera e propria “Sezione Universitaria”, che ospiterà detenuti iscritti all’Università di Parma con spazi detentivi idonei allo studio.

Sono intervenuti alla presentazione dell’accordo il Rettore Paolo Andrei, il Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Cons. Riccardo Turrini Vita, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per Emilia Romagna e MarcheGloria Manzelli, il Direttore degli Istituti Penitenziari di Parma Carlo Berdini, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna Antonietta Fiorillo, la Delegata del Rettore per i rapporti tra Università e carcere Vincenza Pellegrino, la docente di Diritto Costituzionale dell’Ateneo Veronica Valenti e Annalisa Andreetti, Responsabile amministrativa dell’Ateneo per le attività negli Istituti Penitenziari.

Il PUP di Parma si inserisce all’interno della rete dei 27 Poli già esistenti in altri atenei italiani che, seguendo l’esempio dell’Università di Torino, negli anni hanno avviato progetti analoghi per garantire il diritto allo studio universitario a studenti detenuti e oggi sono riuniti in una Conferenza nazionale (la Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari – CNUPP), istituita presso la CRUI. La specificità del Polo Universitario di Parma è quella di accogliere studenti detenuti in regime di alta sicurezza, presentandosi quindi come una sfida particolare nel panorama nazionale.

Oltre agli esami, alle sedute di laurea e agli incontri con i docenti, all’interno dell’Istituto Penitenziario si terranno incontri diorientamento e brevi cicli di lezioni in presenza di studenti detenuti e non, sempre nel pieno rispetto delle condizioni che permettano la sorveglianza. Per accompagnare gli studenti-detenuti nel percorso di studio e assisterli nell’espletamento di tutte le attività connesse alla carriera universitaria, è infine prevista la presenza di tutor, studenti iscritti all’Università alle lauree magistrali o a Corsi di Dottorato.

L’Università di Parma ha individuato quale referente docente del polo universitario la prof.ssa Vincenza Pellegrino e quale referente amministrativo del progetto la dott.ssa Annalisa Andreetti.

Questa mattina sono state illustrate anche le attività culturali congiunte di Ateneo e Istituti Penitenziari di Parma, alcune delle quali sono concluse o in corso mentre altre avranno luogo nei prossimi mesi. Tali iniziative hanno il fine di sensibilizzare docenti, studenti e cittadini rispetto alla realtà carceraria e alle attività di riflessione e formazione che vi si svolgono, in modo che il Polo Universitario Penitenziario possa esercitare una vera e propria funzione di collegamento tra città e carcere.

L’ELENCO COMPLETO DELLE ATTIVITÀ

19 novembre, 26 novembre, 7 dicembre, 14 dicembre, ore 12.45-15

Laboratori tra studenti detenuti e non “La mia storia nella Storia: dall’individuale al collettivo” (iscrizioni già chiuse)

Il percorso prevede che alcuni studenti (circa 15) non detenuti e altri detenuti (o persone detenute interessate) vengano impegnati attraverso diverse modalità (letteratura, scrittura autobiografica, esercizio teatrale) per esplorare disuguaglianze sociali e differenze culturali presenti nella propria storia biografica individuale e familiare, e collocare le proprie esperienze nel più ampio scenario storico grazie al confronto di gruppo.

Facilitatori: Vincenza Pellegrino, Vincenzo Picone

 4 dicembre, Aula A, Plesso San Francesco, via Del Prato, ore 15.30

Seminario “Carcere e cambiamento”

Educare in un carcere chiuso pare nei fatti molto difficile, come pareva impossibile curare in manicomi chiusi e quindi di per sé ammalanti. Perché cambiare in meglio, rieducarsi, assumere nuove competenze sociali dipende dalle relazioni che si hanno. Per questo, in molti paesi del mondo le pene alternative al carcere prendono spazio e forme credibili, e le recidive calano. Come intendere la parola “cambiamento” nel contesto delle politiche carcerarie?

Relatori: Vincenza Pellegrino, Università di Parma; Lorenzo Natali, Università Milano-Bicocca; Maria Inglese, Azienda USL Parma

24 gennaio, Istituti Penitenziari di Parma, via Burla, ore 13

Seminario “La sfida di diventare individuo” (iscrizioni aperte a inizio gennaio)

Francesca Vianello e Elton Kalica, Università di Padova, presentano il libro “Farsi la galera

Discutono con loro: Claudio Conte, Antonio Sorrento, studenti universitari; Franca Garreffa, Università della Calabria; Vincenza Pellegrino e Veronica Valenti, Università di Parma

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