Aeroporto Parma, rischio collasso. Dal Comune 5 milioni ma mancano i privati. Resistono solo i voli Executive

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Dopo l’ennesima richiesta di notizie in merito all’Aeroporto di Parma, fatta a parte dei consiglieri di minoranza al Comune di Parma, la Commissione Controllo presieduta da Paolo Scarpa si è riunita ieri sera, 27 novembre, per ascoltare i vertici di Sogeap in merito al destino dello scalo cittadino.

Per il Comune erano presenti gli assessori Ferretti, Benassi e Alinovi “ma la mancanza del sindaco non è stato un bel segnale” dichiara Paolo Scarpa “per una questione così importante per la città. Sogeap ha presentato un piano di investimento ridotto a 20 milioni rispetto al precedente che prevedeva un impegno di spesa di oltre 38 con solo l’ampliamento della pista. Si prevede inoltre di arrivare a 200 voli cargo in più degli attuali. I voli passeggeri passerebbero da 160.000 a 200.000 con un incremento minimo visto che un aeroporto come Linate, per esempio, conta 10 milioni di passeggeri all’anno”.

Ai 20 milioni previsti bisogna aggiungere il deficit d’esercizio ordinario e a fronte dei 12 milioni stanziati dalla Regione Emilia Romagna, mancano circa altri 15 milioni per poter procedere con un rilancio, ma la ricapitalizzazione non è ancora avvenuta.

Il Comune di Parma, socio di minoranza, dovrebbe partecipare con 5 milioni che a detta del direttore di Sogeap Federico Wendler, potrebbero esssero non solo in infrastrutture vista l’importanza strategica dello scalo per il territorio.

“Siamo rimasti soli, e senza ricapitalizzazione abbiamo un solo mese di vita- lamenta il presidente di Sogeap Guido Dalla Rosa Prati– abbiamo bisogno di tutte le forze territorio da quelle istituzionali a quelle imprenditoriali e di categoria coinvolte per tentare di restituire alla città un aeroporto strategico per lo sviluppo economico”.

“Sono mesi che Sogeap annuncia la chiusura e l’aeroporto è praticamente fermo, sono stati chiusi quasi tutti i voli low cost che per paradosso costano tantissimo allo scalo: – spiega Paolo Scarpa – il Parma-Londra, per esempio, costava 500.000 euro all’anno a Ryanair. L’assenza di risposte da parte del Comune denota una mancanza di volontà nel risolvere il problema, basterebbe promuovere un tavolo permanente con tutte le parti interessate per trovare un accordo e procedere ma forse questa vicenda è troppo intrecciato alla questione Mall per essere risolta rapidamente- spiega ancora Paolo Scarpa- infatti alla precisa domanda di un cittadino presente all’incontro sul piano di rischio Sogeap ha rimpallato al Comune e l’assessore Alinovi ha preferito non rispondere”

Quindi ancora un nulla di fatto sull’intricata faccenda che vede due infrastrutture coinvolte nella stessa zona e per questo strettamente collegate. Risultato? Un mega centro commerciale bloccato per sospetti vizi procedurali e un aeroporto in agonia per immobilismo. Una nota positiva c’è: l’aeroporto di Parma pare essere, però, uno dei più attivi in Italia per voli Executive, ovvero voli privati, per i bassi costi offerti. Parma elegantemente vip anche nel disastro?

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