I ladri in casa raccontati da una mamma: «Mio figlio era solo, spero la paura prima o poi passi. La strada per salvarci è la legalità»

Un diciannovenne mette in fuga due nigeriani che cercano di entrare in casa. Ma la città ha paura, e la strada per salvarsi non è il razzismo.

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«Svegliarsi alle 4 per il rumore alla porta. Vedete dallo spioncino 2 giovani nordafricani che armeggiano. Urlare.. Loro scappano.

È accaduto a mio figlio di 19 anni. Una notte a casa da solo perché ero via con sua sorella. Di solito non resta solo, ma ormai è grande e vuole così. Per fortuna si era addormentato in sala, sul divano. Dalla camera non li avrebbe sentiti entrare..
Da 3 notti non dormo. Nei prossimi giorni potenziamento allarme e nuova porta blindata.. Poi speriamo passi la paura.

Racconto questo per urlare la parola che si sussurra quasi con vergogna: LEGALITÀ. Non abbiamo altra strada, che tornare a rispettarla, valorizzarla e adoperarci per essa, in quanto fondento di una vita sociale sostenibile per tutti. Mi rifiuto di vivere in una società che “sopporta” e persegue “lievemente” lo spaccio, le rapine, i furti, gli stupri. E la clandestinità. Non ho paura di dirlo: nelle cronache degli ultimi anni, sono, soprattutto queste povere anime sbandare a macchiarsi di questi crimini. E allora occorre il coraggio di aiutare noi e loro, accogliendo davvero solo chi siamo capaci di integrare, prima di diventare intolleranti.

Come tanti italiani ho il cuore grande e non sono razzista. Allora chiedetemi di adottare una famiglia, di aiutare una mamma a crescere i suoi figli, nonostante i miei modesti mezzi. Sarò felice di fare sacrifici per pagare anche una sua bolletta insieme alle mie. Potremmo anche comprare insieme i libri scolastici..e fare insieme tanto altro.
Tutto in nome della LEGALITÀ».

Così un donna, una mamma, una giornalista, racconta su Facebook il dramma dei ladri in casa. E lancia un appello.

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