“Trenord e pulizia dei vagoni… inesistente” sulla Parma- Brescia

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Nella giornata di domenica, alcuni membri del gruppo AMO COLORNO, hanno deciso di fare un sopralluogo sulle carrozze di Trenord, partendo da Parma in direzione Brescia. Ecco il racconto sulla situazione igienica e sicurezza dei vagoni dei treni.

“Arrivati alla stazione di Parma alle ore 08:30 circa, abbiamo consultato i tabelloni gialli dei treni in Partenza per cercare quello diretto a Brescia. Il binario era il solito, il numero 7. Durante i giorni non festivi il treno utile sarebbe stato alle ore 09:13, ed invece di domenica viene saltata una corsa ed è necessario così attendere due ore.

Giunti al binario scopriamo che il treno è già pronto e fermo al binario e con le porte aperte, mentre i macchinisti stanno effettuando i controlli di routine.

Ciò che ci fa a malapena sorridere è la presenza di un doppio vagone, e non del solito monocarrozza. I due vagoni allo sguardo ci sono subito sembrati di annate diverse. La motrice sembrava un rudere della prima guerra mondiale; ricoperta di terra fino ai vetri, e piena di graffiti. Ci è venuta la sensazione che da un momento all’altro avrebbe potuto prendere fuoco. La seconda carrozza invece, era a malapena più recente, anch’essa sporca e trascurata ma di meno, visto l’età più giovane. Sopra le porte del secondo vagone si scorgeva a malapena tra lo sporco, la scritta “Lombardia”…

Saliti sul treno, la situazione non è stata migliore. La puzza di servizi igienici non puliti da tempo, impregnava l’aria dei due vagoni. I sedili non erano più blu, ma dal colore quasi ruggine.

Il rischio d’infezione in treni così sporchi e mal messi è davvero alto. Viaggiare con un biglietto in mano in tali condizioni è davvero denigrante. Ma chi si occupa della pulizia dei treni? E’ mai possibile che ci debbano essere dei vetri così oscurati dallo sporco? …

Avremmo voluto consolarci guardando fuori dal finestrino, sperando di arrivare presto a destinazione, ma tra la nebbia artificiale dei vetri anneriti, non ci è stato possibile. Ci siamo dedicati quindi ad ammirare il “soffitto” del treno e le sue “plafoniere” e a sperare che non ci cadessero in testa.

Il viaggio è stato appena più breve del previsto. Una media di 15-20 minuti di ritardo, accettabili se pensiamo alla motrice che ci ha trainati a destinazione. La “vecchia Bessy” dice sornione un anziano siciliano, ha fatto il suo dovere anche stavolta, nonostante sia molto vecchia.

Bella consolazione…! Almeno il viaggio sulla “tratta del rimpianto” è finito, e appena a terra, abbiamo potuto respirare dell’aria decisamente migliore”.

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