Calcio – Il Parma non tira in porta, peggio dei ducali solo il Chievo

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di Michele Tossani 

Il pareggio interno col Frosinone (0-0) conferma l’attuale idiosincrasia del Parma per il gol. Infatti, la squadra di Roberto D’Aversa non trova la via della rete dalla marcatura di Ceravolo col Genoa che fissò il definitivo 1-3 con il quale gli emiliani uscirono vincitori dalla trasferta di Marassi.

Il tecnico del Parma è tornato a commentare questa situazione durante la conferenza stampa post-gara sottolineando come, in effetti, la squadra sia mancata in termini di finalizzazione.

Ma che condizione sta attraversando la fase offensiva parmense?

Dal punto di vista statistico i gialloblù sono la penultima squadra della massima serie per quanto riguarda i tiri prodotto ogni novanta minuti (9.3), di poco sopra il Chievo, ultimo con una media di 9.2. Se poi analizziamo i tiri prodotti nello specchio della porta, con 2.8 i ducali fanno leggermente meglio di Frosinone (2.6) e, ancora, Chievo (2.3), ultime in questa graduatoria.

Un indice più preciso della pericolosità offensiva del Parma è quello offerto dal calcolo degli expectedgoals (xG) cioè dei gol potenziali che il Parma avrebbe potuto segnare sulla base della qualità dei tiri effettuati.

In base a questo indice i gialloblù risultano essere l’ultima squadra in Serie A in termini di pericolosità offensiva con un dato di appena 9.51 xG.

Questi dati dimostrano come il problema realizzativo del Parma non risieda soltanto nella mancanza di finalizzazione da parte degli attaccanti gialloblù ma anche nelle difficoltà riscontrate dalla compagine ducale nel creare evidenti occasioni da rete. A questa situazione non è estraneo ovviamente l’approccio tattico seguito da D’Aversa. Consapevole di avere a disposizione una squadra non ricchissima in quanto a proprietà di palleggio il 43enne nativo di Stoccarda ha impostato la sua squadra in modo tale da minimizzare i rischi in fase difensiva attraverso la scelta di abbassarsi molto nella propria metà campo per negare agli avversari la profondità e per creare campo alle spalle della loro linea difensiva, da attaccare poi con rapidi contropiedi.

In questo senso va letta anche la strategia operata contro il Frosinone quando, rimasti i ducali in dieci uomini, D’Aversa ha inserito un quito difensore. Così facendo il Parma ha lasciato ulteriore campo ai ciociari ma ha difeso con tre centrali l’area di rigore. Contando infatti su difensori che hanno chili e centimetri per difendersi nel gioco aereo, il Parma ha lasciato campo sulle fasce laterali,come accaduto anche in altre partite, nella convinzione di riuscire a difendere dai cross gli ultimi sedici metri. Le statistiche generali confermano la tendenza della squadra di D’Aversa all’utilizzo di questa strategia difensiva: il Parma è infatti la squadra che subisce il maggior numero di traversoni a partita di tutta la serie A (33).

Questo approccio tattico ha finora pagato in termini di punti ma potrebbe presentare dei problemi quando il Parma si troverà ad affrontare situazioni nelle quali sarà chiamato a fare la partita. Inoltre, se si eccettuano Rigoni, Gervinho e Di Gaudio, ai parmensi sembrano mancare giocatori in grado di strappare in avanti, permettendo alla squadra di risalire il campo velocemente in transizione.

lagabbiadiorrico.com

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