Turismo: quella strategia Usa che potrebbe essere copiata

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Che l’Italia sia un paese a grande vocazione turistica data la grande quantità di bellezze che vi sono presenti è un dato di fatto ormai incontrovertibile; così come altrettanto pacifico è che, purtroppo, non sempre si riesca a sfruttare al meglio questo enorme patrimonio che tutto il mondo ci invidia malgrado qualche tentativo di dar vita a forme alternative di turismo.

Un esempio evidente lo si può evincere facendo il paragone con gli Usa, che in quanto a luoghi di interesse culturale e storico sono di molto indietro al nostro paese ma che malgrado ciò riescono ad avere numeri di un certo peso. Per fornire dati esatti, negli Stati Uniti in materia di turismo l’apporto diretto e indiretto all’economia vale l’8,1%; in Italia il dato si attesta al 10%. Una differenza minima contando che la nostra Penisola offre da sola oltre la metà del patrimonio Unesco di tutto il mondo.

Gli Usa hanno un’altra tipologia di attrattive turistiche ed una conformazione del territorio differente, sicuramente affascinante ma senza possedere la ricchezza artistica e culturale contenuta in Italia. Come fanno a raggiungere numeri così elevati in materia di turismo e in che modo sfruttano le loro potenzialità?

Nasce tutto da una questione economica con riferimento agli investimenti da dedicare alla voce del turismo: gli Stati Uniti investono svariati milioni di dollari ogni anno per promuovere il turismo nei propri confini. Esiste un apposito ente di promozione turistica Usa che prende il nome di Brand Usa ed il cui scopo è quello di incrementare, come si può leggere su sito dell’ente turistico, l’arrivo di turisti nei confini Usa. E non è un caso che il turismo negli Usa continui a crescere di anno in anno: si pensi in particolare a New York che nel 2017 ha segnato un nuovo record di presenze. Il tutto viene ovviamente favorito anche da facilitazioni previste per i turisti soprattutto parlando di documenti e burocrazia: si pensi al caso del viaggio senza visto per gli Usa: ovvero una autorizzazione di viaggio che è obbligatoria per chi visita gli Usa per un periodo inferiore ai 90 giorni, offrendo quindi una semplificazione burocratica per viaggi brevi.

Ebbene tornando al turismo negli Usa con relativi numeri, tra il 2013 ed il 2017 l’ente di promozione Brand Usa ha investito in attività di marketing 650 milioni di dollari che hanno generato poi circa 17,5 miliardi di maggiori entrate da turismo. Una strategia oculata di investimenti a lungo termine che nel nostro paese non è ancora presente portando a risultati paradossali: come quello di vedere moltissimi italiani che ogni anni si orientano per viaggi e vacanze proprio negli Stati Uniti e che magari non prendono in considerazione mete turistiche del nostro paese.

Andando anche qui a fornire un dato preciso, si parla di circa 1 milione di cittadini italiani che ogni anno si mette in viaggio verso l’altra sponda dell’Atlantico andando a spendere per e proprie vacanze una cifra di oltre 4 miliardi di dollari. Il tutto a fronte di 11 milioni di turisti Usa che annualmente arrivano nel nostro paese spendendo ‘solo’ 4,7 miliardi di euro. Che è una cifra indubbiamente importante, ma non se rapportata al fattoche gli arrivi nel nostro paese di turisti americani sono dieci volte maggiori delle partenze dall’Italia verso gli Usa.

 

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