Parma – Lazio – Analisi tattica della sconfitta

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di Michele Tossani

Il Parma esce sconfitto dalla sfida interna contro la Lazio al termine di novanta minuti che, con maggior attenzione, avrebbero potuto permettere alla squadra guidata daD’Aversa di conquistare almeno un punto.

È vero che il dato finale in termini di occasioni create (xG)da parte dei biancocelesti è risultato essere di ben 2.66, ma 0.76 di questo dato sono derivati dal rigore di Immobile, assegnato per una leggerezza compiuta da Gagliolo, mentre un altro 0.40 è stato prodotto da una occasione dello stesso centravanti azzurro col Parma impegnato a cercare di recuperare.

Detto questo, la prova della squadra di casa è stata deficitaria rispetto al solito, soprattutto in termini di produzione offensiva (0.23 xG). Privo di Gervinho e con Inglese non al meglio, il Parma ha visto drasticamente ridotte le proprie potenzialità in fase realizzativa.

I ducali hanno approcciato la partita seguendo un piano tattico tradizionale che prevedeva una difesa posizionale bassa con non molta pressione sui portatori di palla biancocelesti, in particolare su Lucas Leiva (50 passaggi eseguiti con una precisione dell’83%). Una volta riconquistata palla (20 intercetti) i padroni di casa hannoperò avuto problemi a risalire il campo, anche a causa della scarsa vena di alcuni giocatori come Di Gaudio (appena il 61% di passaggi riusciti).

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Decisivi per decidere le sorti dell’incontro sono stati poi i cambi. Simone Inzaghi, dopo dodici minuti dall’inizio della ripresa, decideva infatti di sostituire Lucas Leiva e l’evanescente Luis Alberto con Berisha e Correa.

Le due sostituzioni davano ragione al tecnico laziale: l’ex Salisburgo si posizionava nel ruolo di mezzala sinistra al fianco di Parolo con Milinkovic-Savic ad occupare il mezzo spazio destro mentre il 24enne argentino agiva da trequarti alle spalle di Immobile, libero di muoversi lungo tutto l’ultimo terzo di campo. La Lazio ne acquistava in fluidità e aggressiva col risultato di schiacciare ancor di più il Parma(47.2 metri di baricentro medio) e di ingolfarne ulteriormente i meccanismi di ripartenza.

A questi cambi corrispondeva quello di D’Aversa, effettuato nello stesso dodicesimo minuto della ripresa, che decideva di togliere Inglese per inserire Ceravolo. Detto della non straordinaria prova dell’ex Napoli è altrettanto vero come il cambio non abbia prodotto nessun effetto positivo. Il risultato era che il Parma veniva a trovarsi senza un riferimento centrale efficace verso il quale provare a lanciare palloni per allentare la pressione biancoceleste.

I successivi innesti di Biabany e Ciciretti non hanno cambiato di molto la situazione col risultato che il Parma non è riuscito a recuperare la gara.

lagabbiadiorrico.com

1 commento

  1. ciceretti non è un giocatore da serie A il rigore è colpa anche sua perchè non corre ,cammina e si è fatto recuperare 2 metri mentre aveva un vantaggio di 2. Vendiamolo in serie c o b o alla reggiana il più presto possibile , anche l’allenatore è colpevole nei cambi . Questi punti persi contano il doppio nella lotta per non retrocedere .

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