È iniziato lunedi mattina l’incidente probatorio, richiesto dal pm Andrea Bianchi, per il processo che vede imputato Federico Pesci e il suo pusher, il nigeriano Wilson Ndu Aniyem.
Rileggi la vicenda:
Federico Pesci è ai domiciliari dal 14 settembre, mentre Aniyem è tuttora in cella: entrambi sono indagati per violenza sessuale e lesioni aggravate. Per il pusher c’è anche l’accusa di spaccio.
Diverso anche il trattamento anche all’arrivo in Tribunale: Pesci e’ stato fatto passare dal retro, nascosto da fotografi e telecamere, Aniyem esposto ai flash.
L’imprenditore parmigiano ha parlato a lungo, ammettendo di conoscere la vittima ma negando ogni forma di violenza o di costrizione nei confronti della 21enne.
Violenze confermate dalla vittima, che sotto il fuoco di fila delle domande di Gip e PM ha ribadito la propria versione, di aver conosciuto Pesci su Facebook, di aver concordato un rapporto sessuale a pagamento, ammettendo anche una scarna attività come escort, di essersi ubriacata con lui, poi di essere andata a casa sua dove il sesso e’ diventato violenza ed è stata costretta a tacere da una palla in gola che quasi la soffocava.
Ora il compito più difficile per i magistrati: capire se e dove sia finito il consenso e iniziata la violenza. Tre vite transitano su questa scriminatura del burrone.