Legambiente “non esulta” per il sequestro del Mall Urban District: “Costretti a procedere dal muro di gomma incontrato”

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“Non è una giornata allegra e non è un successo quello di ieri. Siamo arrivati a questo punto nostro malgrado. Abbiamo sempre offerto un confronto all’amministrazione in nome della trasparenza ma non ci hanno mai concesso un dialogo o risposte sull’argomento” dice Rolando Cervi del WWF cittadino in conferenza stampa organizzata questa mattina 20 ottobre da Legambiente per commentare il sequestro del cantiere Parma Urban District (ex Salvarani) di ieri e rispondendo alle accuse del gruppo Effetto Parma dopo le esternazioni comparse sui social dopo la notizia. La Procura ha inviato tre avvisi di garanzia in Comune, all’assessore Michele Alinovi, ai dirigenti Dante Bertolini e Tiziano Di Bernardo.

Abbiamo passato mesi a chiedere spiegazioni all’amministrazione senza ricevere alcuna risposta e siamo stati costretti a procedere con un esposto alla Procura della Repubblica nonostante le nostre richieste fossero solo nell’interesse dei cittadini. Crediamo che la sicurezza di tutti sia un interesse comune e non si baratti con convenienze. Questo non è stato un esposto contro qualcuno ma solo pro cittadini. Ora la magistratura faccia il suo corso” sottolinea Bruno Marchio di Legambiente.

Giuseppe Massari, del direttivo Legambiente conferma le parole del presidente “Abbiamo sempre e solo studiato i documenti da quando abbiamo iniziato questa battaglia il 17 aprile scorso. Abbiamo fatto domande e nessuno dell’amministrazione ci ha risposto nemmeno quando abbiamo fatto una riunione a Baganzola con i cittadini invitando tutti i consiglieri e se ne è presentato uno che non ha mai preso la parola. Le minoranze in Comune hanno fatto diverse interrogazioni che sono state liquidate con risposte evasive. Mi meraviglio che il nostro sindaco ancora si proponga come un ambientalista convinto”.

“Integreremo il nostro esposto con ulteriori dettagli impugnando un precedente parere ENAC che in Toscana ha bloccato un cantiere con problematiche simili a quelle di Parma. Per questo facciamo un appello a tutte le associazioni per unirsi alla nostra causa” continua Massari.

“Non si parla di scartoffie e atti legislativi ma di sicurezza dei cittadini- ribadisce la responsabile delle Donne Ambientaliste di Parma – e il risultato sarà che pagheranno loro in una zona già esposta a elevato consumo di suolo nel corso degli anni”.

LA REPLICADAL COMUNE DI PARMA- “Rispetto alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Legambiente di Parma, relative alla realizzazione del centro commerciale di Baganzola, l’Amministrazione Comunale fa sapere che l’iter che avrebbe dovuto portare alla realizzazione del Mall è un lungo e complesso percorso in corso dal 2006, un’eredità del passato su cui erano già in essere diritti acquisiti approvati nel corso degli anni sotto il mandato di altre amministrazioni.

L’Amministrazione Comunale attuale si è sempre detta contraria alla realizzazione del centro commerciale esplicitandolo più volte e pubblicamente, né si è mai sottratta a dibattiti pubblici il cui oggetto riguardasse il centro commerciale o il nuovo progetto dell’aeroporto Giuseppe Verdi. Ha sempre operato con trasparenza e correttezza aprendo la discussione al tema nelle sedi opportune, quali i Consigli Comunali, consigli di quartiere e le commissioni consiliari, in particolar modo nella Commissione Urbanistica del 17 luglio 2018 aperta a tutti i parmigiani e a tutte le associazioni ambientaliste, quel giorno presenti, nella quale l’Amministrazione ha dato tutte le spiegazioni e tutti i chiarimenti richiesti dai Consiglieri Comunali e dalle associazioni presenti. L’amministrazione continuerà a operare con totale trasparenza riconfermando piena fiducia e stima nell’assessore Alinovi, e si dice pronta e disponibile a collaborare con la magistratura nell’interesse di Parma e dei parmigiani.”

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