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Abuso d’ufficio: sequestrato il Parma Urban District (mall ex Salvarani) – FOTO – Le reazioni

Nella mattinata odierna, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Parma hanno sottoposto a vincolo cautelare l’area di cantiere, pari a circa 300.000 mq, del costruendo Centro Commerciale denominato “Parma Urban District” adiacente le Fiere nell’area Ex Salvarani.

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto -presentato all’Autorità Giudiziaria da parte di un’associazione ambientalista- nel quale venivano ipotizzate criticità nell’iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

L’esposto di Legambiente: rileggi.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che l’erigendo centro commerciale ricade pienamente in un’area, che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (Regolamento E.N.A.C. – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

In particolare, proprio per la sua posizione a ridosso dell’aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e/o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (quali scuole, centri commerciali etc, aventi un elevato “carico antropico”).

Viceversa, non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all’ultima versione del regolamento che l’E.N.A.C. aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l’ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l’attività edificatoria. Invero il citato Regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l’ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente -per chiari motivi di sicurezza- il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l’appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell’incolumità pubblica.

Per le su esposte ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del locale Tribunale l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell’edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d’ufficio in concorso.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

Alle notizia uscita sulle testate locali commenta l’assessore all’urbanistica Michele Alinovi: “Ci tengo, come ci ho sempre tenuto, a essere trasparente con i miei concittadini. Oggi sono stato raggiunto da un avviso di garanzia nel quale mi si contesta il mancato piano di adeguamento del piano sicurezza dell’Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma, rispetto alla costruzione del Mall di Baganzola. Mi contestano un abuso d’ufficio.
Per chi mi conosce sa quanto in questi anni abbia messo anima e corpo per Parma, lavorando con piena onestà e trasparenza e nel rispetto delle normative. Purtroppo l’amministratore pubblico, sindaco o assessore, cammina ogni santo giorno su cocci di bottiglia. Un mestiere complesso ma carico di soddisfazioni.
Per chi non mi conoscesse ci tengo a farlo presente ora: in sei anni da assessore del Comune di Parma ho sempre agito con professionalità e responsabilità. Ho la serenità e l’onestà intellettuale dalla mia parte. Affronterò questa tegola personale con grande rispetto nei confronti della magistratura, ma con la tranquillità di chi ha sempre fatto seriamente il proprio dovere”.

Sostegno all’assessore arriva dal sindaco Federico Pizzarotti: “All’assessore Alinovi rinnovo la mia fiducia, la mia stima e la mia solidarietà: è una persona che con grande passione e impegno ha sempre lavorato al servizio dei suoi concittadini e di Parma, mattino, pomeriggio e sera. Grazie a lui e alla sua inossidabile tenacia Parma ha risolto tanti, tantissimi problemi.

Caro Michele, so cosa vuol dire essere raggiunto da un avviso di garanzia durante l’esercizio delle proprie funzioni, siamo amministratori ed è un nostro personale fardello: nel rispetto totale della magistratura, con correttezza e trasparenza, questa tua indagine la affronteremo insieme come insieme abbiamo sempre lavorato al servizio di Parma”.

SODDISFAZIONE DA LEGAMBIENTE: “Le “relazioni pericolose” sono venute a galla. Lenostre ragioni Ora la città si interroghi”

Siamo onorati che la Procura della Repubblica abbia dato ascolto al nostro esposto del giugno scorso. L’inchiesta della magistratura accoglie in pieno tutti i dubbi che Legambiente aveva avanzato sulla legittimità del mall – mega centro commerciale di Baganzola, rispetto all’assente piano di rischio aeroportuale del “Verdi”. Non a caso le chiamavamo “relazioni pericolose” .

Il sequestro del Mall  disposto dalla Procura fa cadere il velo di ipocrisia di cui si ammanta l’azione dell’Amministrazione Comunale in ambito ambientale.

Legambiente ricorda che non saremmo giunti a questo punto se il Comune avesse agito in trasparenza e sospeso in autotutela il cantiere del mall, come chiedemmo dall’inizio della vicenda e come consigliato anche da Enac.

Siamo garantisti, non è nostro costume chiedere dimissioni ma la mancanza di trasparenza e umiltà di questa Amministrazione comunaleimpone una seria riflessione alla città intera.  Sull’aeroporto e il mall si era creata una cappa che ora si è incrinata.  Serve un cambio di rotta. Il Comune di Parma si sta esponendo a rischi concreti di richiesta risarcimento danni che graveranno sulla collettività.

Chiediamo cambiamenti radicali nel modo di fare politica, specie sulle grandi opere, e di relazionarsi con i cittadini e le associazioni che si battono per la tutela dei diritti e del territorio. L’azione e le parole di oggi della Procura sono dei macigni per tutta la classe dirigente della città e riteniamo che, in particolare chi la amministra, dovrebbe interrogarsi seriamente sul proprio ruolo, sulla garanzia che può dare ai cittadini  stando al proprio posto in questa fase e trarre le dovute conseguenze.

Legambiente si riserva di fare altre valutazioni assieme alle associazioni Wwf, ADA Donne Ambientaliste e Manifattura Urbana, con le quali ha condotto la campagna sulla sicurezza aeroportuale e la tutela dell’ambiente impattata dalla colata di cemento del mall,

e convoca per domani ore 11 una conferenza stampa, presso la propria sede, per ulteriori comunicazioni sulla questione e anche in merito alla procedura di VIA per l’allungamento della pista aeroportuale depositata al Ministero dell’Ambiente.