Referendum fusione: sì per Sorbolo- Mezzani, non riesce Colorno-Torrile

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Si è votato nella giornata di domenica il referendum per la fusione dei Comuni di Sorbolo-Mezzani e di Colorno-Torrile. L’affluenza, in entrambi i casi supera di poco il 30%. La fusione passa a Sorbolo-Mezzani ma non a Colorno- Torrile.

Sorbolo-Mezzani  hanno votato il 35% degli aventi diritto a Mezzani e il 32% a Sorbolo: il si ha vinto con l’82,90% contro il 17,10% del no.

Colorno e a Torrile il no raccoglie più voti: a Colorno hanno votato il 33% degli aventi diritto con 1087 si e 1043 no; mentre a Torrile i voti del no sono stati 1515 e quelli del si solo 493.

Netta anche la preferenza per la nuova denominazione del Comune: Sorbolo Mezzani (660 voti pari all’82,19%) seguita da Riva d’Enza (81 voti, pari al 10,09%) e da Parmenza (62 voti, pari al 7,72%). Per la scelta del nome 73 le schede bianche e 16 le nulle.

2 Commenti

  1. Il gruppo AMO COLORNO
    “…fu così che il matrimonio combinato saltò, e Colorno e Torrile rimasero amici per sempre.”

    Sembra il lieto finale di un libro. Di una storia che sembra, non aver appassionato molto i cittadini delle due comunità.

    Un referendum che arrivò prima dell’estate, d’improvviso come una saetta scagliata da Zeus. Una proposta di fusione tra due Comuni vicini geograficamente, ma molto distanti tra loro per le loro caratteristiche storico, economico, e culturali.

    Analizzando l’esito, nella giornata di ieri dopo poco meno di due mesi in cui i favorevoli al SI, hanno cercato di far capire ai cittadini i vantaggi della fusione; abbiamo potuto vedere con gli occhi il giusto riscontro di questa fretta.

    A Colorno, su oltre 8000 abitanti, i votanti al referendum sono stati 1087. A Torrile su oltre 7.700 abitanti i votanti sono stati 1515.

    Da questo primo dato, si è evinto il poco interesse delle due comunità per un argomento a loro sconosciuto o quasi. Un argomento delicato in grado di cambiare per sempre molti stili di vita amministrativi in primis, delle due comunità. Una scarsa partecipazione che avevamo previsto fin dall’inizio. Per coinvolgere davvero entrambi i paesi, sarebbe stato necessario un lungo percorso di informazione di ben più di pochi mesi. Potremmo pensare che a recarsi al voto, siano stati i più avvezzi ai social network, e i cittadini inseriti nel contesto politico del territorio.

    Altro dato significativo, è che se a Colorno vi è stato un grande equilibrio tra il SI ed il NO, con una manciata di voti in più a favore del SI; a Torrile vi è stato un vero e proprio exploit del NO. Un NO probabilmente dovuto al “timore” di poter essere inglobati da Colorno, diventando un “quartiere”, oppure di rifiuto verso i tanti problemi che Colorno sta vivendo, dopo i numerosi episodi dell’alluvione, del ponte chiuso, etc…

    Al termine di questo referendum ci chiediamo: “Ma era davvero necessario?…”. Non si poteva aspettare ancora qualche anno, lavorando allo scopo di spiegare bene la fusione? Lavorando al fine di preparare i 16.000 abitanti tra Colorno e Torrile a questo grande cambiamento?…

    Avevamo chiesto fin da subito di posticipare il referendum con la prossima amministrazione comunale, ma non siamo stati ascoltati. Ora qualcuno dovrà senza ombra di dubbio fare “mea culpa”…

    Ciò che speriamo noi adesso, è che nessuno trovi la scusante della mancanza di fondi per non risolvere i problemi del paese. Durante questa campagna referendaria, il fronte del SI e la maggioranza del comune di Colorno hanno con orgoglio sbandierato i bilanci comunali, dimostrando che essi sono in attivo.

    Il referendum è andato così. I cittadini hanno deciso. Quindi ora si può tornare a lavorare per i reali problemi del paese. Abbiamo forse perso una “grande opportunità”… ma un detto insegna. Chiusa una porta, si apre un portone.

  2. A Sorbolo-Mezzani – spiegano i coordinatori provinciale e cittadino di FI Giovani Nicolas Brigati e Jacopo Rosa – la fusione era già nell’aria da tempo. I due Comuni avevano unificato vari servizi e il lavoro congiunto ha sempre funzionato bene: gli elettori hanno premiato un modello virtuoso”.

    Situazione ben diversa a Colorno-Torrile dove “la fusione era una cosa politica, finalizzata alle elezioni amministrative del prossimo maggio”. I due coordinatori di Forza Italia Giovani, infatti, sottolineano la mancanza di servizi unificati tra il Comune di Colorno e quello di Torrile e una gestione del territorio, dovuta anche alla maggiore estensione e alle caratteristiche culturali dei due Comuni, troppo diversificata. “Non si può unire due territori così diversi da un giorno all’altro, senza un percorso in comune – affermano Brigati e Rosa – ci vuole un percorso che sia attivo sul territorio da anni e che garantisca risposte certe ai bisogni dei cittadini, altrimenti i cittadini si ribellano a queste scelte e il risultato di Torrile in questo senso parla chiaro”.

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