Non si ferma l’inchiesta “Conquibus”, tangenti e minacce tra posti all’Università e farmaci ematologici che ha portato all’arresto del direttore di Ematologia Franco Aversa e dell’imprenditrice medica Paola Gagliardini di Perugia.
Interdetto dall’insegnamento universitario e anche il direttore di Medicina del Lavoro Antonio Mutti; mentre altre 8 persone sono state sospese dalla professione.
Continuano ad emergere dettagli sull’operazione “Conquibus“, portata avanti dai Nas di Parma e che si è conclusa con l’arresto di Aversa, luminare dell’Ematologia, e di un’imprenditrice perugina. Tra i medici universitari parmigiani coinvolto anche Antonio Mutti, direttore della struttura complessa Medicina del lavoro e tossicologia industriale sospeso dall’insegnamento universitario e dall’esercizio di commissario nei concorsi pubblici.
Le società coinvolte nella truffa sono la Csc di Paola Gagliardini, la Celgene Srl; la Gilead Sciences; la Janssen Cilag; la Pfizer Italia; la Sanofi e la Sigma Tau. Non sono coinvolte case farmaceutiche parmigiane. Sospesi dall’esercizio della professione anche altri medici parmigiani: si tratta di Riccardo Bonadonna, Direttore della struttura complessa di Endocrinologia; Nicola Giuliani, Luisa Craviotto, Francesca Re, Giovanni Roti, Elena Masselli, quest’ultimi dello staff di Aversa.
I nomi dei 36 indagati, invece, sono: Romina Carolina Amerio, William Arcese, Cristina Bandini, Sabrina Barenco, Monica Buzzai, Roberto Camerini, Germano Camillo, Patrizio Cangini, Pamela Criscuoli, Brunangelo Falini, Emanuela Fuso, Paola Gagliardini, Paola Gallo, Maria Gullo, Maria Lanza, Alessandra Leporati. Loredana Lucchetta, Claudia Lugaresi, Nicola Pasquon, Paola Piaggio, Rossana Riccini, Luigina Romani, Giovanni Salvatori, Pietro Schianchi, Gianpietro Semenzato, Federica Spiaggia, Gino Tosoratti, Mariateresa Zanelli.
