#SbloccaItaliaGameover Incontro a Palazzo Governatore “per uscire dalla logica dell’inceneritore”: 6 ottobre alle 16

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Sabato 6 Ottobre dalle ore 10 alle 16, presso l’auditorium del palazzo del Governatore in Piazza Garibaldi a Parma si svolgerà un incontro sul tema inceneritore ed economia circolare.

“Comuni e Comunità contro gli inceneritori si incontrano. L’Economia Circolare parte dai territori” è l’evento è organizzato dal  Movimento nazionale “Legge Rifiuti Zero” e dai tanti soggetti aderenti alla Campagna nazionale, con l’adesione del movimento politico del sindaco Federico Pizzaroti, ItaliainComune, con il supporto della dott.ssa Patrizia Gentilini per ISDE Italia. L’occasione è volta all’incontro tra amministratori e comunità che vivono o subiscono gli effetti dei 40 inceneritori sia per sostenere il percorso del ricorso presso la Corte di giustizia europea che per elaborare un programma nazionale di pratiche alternative per l’avvio di una vera Economia Circolare locale.

Le motivazioni del contrasto allo SbloccaItalia

A tre mesi dall’ordinanza del TAR Lazio sul nostro ricorso contro il decreto attuativo dell’art. 35 dello Sblocca Italia, con la quale il Tribunale amministrativo harimesso il giudizio di merito alla Corte di Giustizia Europea el’assemblea nazionale del 16 giugno a Roma ha sancito il lancio della Campagna#SbloccaItaliaGameover.La Campagna#SbloccaItaliaGameoverha lo scopo sia di sostenere economicamente l’iter legale europeo del ricorso che di divulgare e sensibilizzare cittadini, associazioni ed istituzioni sulla necessità di un concreto e radicale cambiamento della gestione dei rifiuti attraverso eventi nazionali. Il sostegno economico è previsto attraverso una Campagna di crowdfunding per sostenere le prossime spese legali e l’organizzazione degli eventi pubblici locali, nazionali ed europei con il link della Campagna, attraverso donazioni di comitati,amministratori, attivisti, aziende virtuose.

https://www.produzionidalbasso.com/project/sbloccaitaliagameover-contro-gli-inceneritori-per-una-vera-economia-circolare/

 

Riteniamo che lo Sblocca Italia sia stato architettato solo per favorire la lobby delle quattro Multi-utility italiane, che nel Nord erano ancora “costrette” dentro ai rispettivi bacini regionali con impianti entrati in crisi a seguito dell’importante aumento della raccolta differenziata, come nel caso di Parma arrivata ad oltre l’ 80%che della conseguente mancanza di rifiuti locali non differenziati da incenerire ne aveva fatto una strategia “affamatoria” che è stata resa vana ed aggirata dallo Sblocca Italia. Anzi la norma prevista di effetto immediato è stata quella di imporre per legge il potenziamento dei 40 inceneritori esistenti al “massimo carico termico”, che ha prodotto un aumento medio di circa il 17% di rifiuti inceneriti pari a circa un milione di tonnellate annue in più e senza alcuna procedura di Valutazione Ambientale Strategica sull’impatto ulteriore per l’inquinamento atmosferico da polveri sottili.Lo Sblocca Italia ha infatti permesso di poter “importare” rifiuti non differenziati da qualsiasi altra regione,creando un canale preferenziale per i rifiuti urbani da altre regionicon l’inserimento di una normativa che privilegia in modo anomalo lo stesso incenerimento rispetto alle fasi preordinate del riciclaggio in funzione del favorire il business legato alla costruzione di altri otto nuovi inceneritori al Centro-Sud.

Attualmente i quaranta inceneritori in funzione sono per il 70% nel Nord (tra Lombardia – Emilia Romagna – Toscana – Veneto) e per il 30% nel Centro Sud (Lazio – Campania – Molise – Puglia – Sardegna) ed i recenti studi epidemiologici hanno dimostrato senza ombra di dubbio la connessione tra le emissioni tossiche da inceneritore e l’innalzamento di patologie cancerogene correlate.Uno dei temi fondamentali di cui daremo diffusione attraverso il supporto scientifico di ISDE Italia-Medici per l’ambiente sono gli studi in cui è dimostrata l’enorme incidenza sulla salute pubblica e sull’ambiente dovuta agli inceneritori ed alle loro emissioni in atmosfera di particolato ultra-fine contenente molecole cancerogene come diossine – furani – pcb – metalli pesanti.

http://www.arpa.piemonte.it/news/concluso-lo-studio-epidemiologico-arpa-sullinceneritore-di-vercelli

http://www.ambiente.comune.pisa.it/DatiArcGISServer/SiteRefDoc/PDF/SaluteUmana/Epidemiologico/2017/rapporto_di_sintesi_studioPisa_18jul2017.pdf

 

Quindi occorre ora rimuovere l’art. 35 della Legge 133/2014 ed il Decreto attuativo dello Sblocca Italia che è il principale ostacolo al superamento degli inceneritori come tecnologia imposta per legge dal governo Renzi come preminente ed incentivata con fondi pubblici, nonostante l’evidenza scientifica dimostri cheil danno alla salute pubblica sia enorme e sproporzionato rispetto ad un eventuale “efficientamento” di questa tecnologia tossica rispetto al puro smaltimento in discarica.

 

Il percorso alternativo da condividere

 

Occorre avviare subito la concreta attuazione del paradigma dell’Economia Circolare, normato recentemente con le quattro nuove Direttive Europee del 30 maggio u.s., basato sul privilegiare i progetti di Riduzione e di Riutilizzo e la costruzione di impianti per il Riciclaggio delle frazioni inorganiche ed il Recupero della frazione organica. In particolare, la Direttiva 851/2018 ha modificato la Direttiva 98/2008 introducendo sia il comma 15 bis all’art. 3 che definisce finalmente la netta prevalenza del recupero di materia sul recupero di energiache l’articolo 8 bis che stabilisce che l’attuazione della responsabilità estesa del produttorepreveda la copertura da parte dei produttori dei costi economici sia della raccolta differenziatache del trattamento dei relativi prodotti immessi sul mercato.

Ne consegue che la digestione anaerobica della frazione organica differenziata rientrando fra i processi a prevalenza di recupero di energia rispetto a quello di materia risulta ora un processo gerarchicamente inferiore al compostaggio aerobico, in relazione sia alla quantità di materia recuperatache ai rischi emissivi e incidentali. Occorre pertanto introdurre nuove norme di incentivazioni pubbliche cheprivilegino la produzione di compost di qualità o quantomeno ne equiparino il valore in peso a quanto oggi riconosciutoin volume al bio-metano, dato che le due tecnologie devono fruire quantomeno degli stessi incentivi e premialità in rapporto alle quantità prodotte dal trattamento dei rifiuti organici differenziati.

 

Ai fini della stesura del Programma nazionale di economia circolare locale, serve condividere le migliori esperienze di amministrazioni comunali in materia di:

 

  1. a) progetti di riduzione nella produzione di rifiuti e di scarti alimentari,
  2. b) progetti di infrastrutture dedicate al riutilizzo di beni usati per sottrarli al ciclo dei rifiuti,
  3. c) sistemi gestionali avanzati di raccolta domiciliare con tariffazione puntuale che incentivino le utenze più virtuose ed efficienti,
  4. d) implementazione di gestioni consortili tra Comuni che puntino alla autosufficienza impiantistica, con la possibile introduzione di piccoli ATO, in bacini territoriali limitati entro circa 200.000 abitanti che favoriscano la qualità dei materiali recuperati, l’attività di piccole e medie aziende e l’occupazione locale.
  5. e) sistemi di autoproduzione di compost su piccola scala ed impianti su piccola e media scala e campagne di promozione dell’uso del compost, puntando ad una sua certificazione di qualità.
  6. f) costruire un modello di vera partecipazione popolare con cui le Comunità locali riescano a confrontarsi preventivamente con le amministrazioni comunali su modelli di gestione e sistemi impiantistici, attraverso la condivisione dei programmi che puntino a favorire la massima condivisione con le comunità locali per avviare una nuova formazione ed informazione sulla loro sostenibilità ambientale in tema di miglioramento della qualità dell’aria e di tutte le matrici ambientali.

Per uscire dalla logica tossica dell’incenerimento 

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Con la vittoria presso la Corte di Giustizia Europea la possibilità di un cambiamento reale è vicina, una sentenza favorevole avrebbe infatti carattere vincolante per tutti i Paesi membri della UE.

L’OBIETTIVO E’ ORA A PORTATA DI MANO!

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Per informazioni e comunicazioni: leggerifiutizero@gmail.com

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