Riccardo Monguzzi è il nuovo allenatore del Parma Under 16: “Qui le persone e le strutture sono l’ideale per formare i giovani” (VIDEO INTERVISTA)

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(ddal sito ufficiale www.parmacalcio1913.com) E’ Riccardo Monguzzi (Monza, 18.09.1965) il preannunciato “profilo professionale”  identificato dalla direzione sportiva del Settore Giovanile del Parma Calcio 1913 per assumere la guida della propria Formazione Under 16. Nelle ultime sei stagioni Monguzzi ha allenato diverse squadre delle Giovanili del Milan, dal quale si è svincolato per accettare il nuovo incarico propostogli dalla Società Crociata e in precedenza (dal 2004) aveva avuto un’analoga esperienza nel vivaio del Monza; dal 2008 al 2012 è stato vice-allenatore della prima squadra del sodalizio brianzolo, che ha inoltre guidato per 2 partite nella parte finale della stagione 2011-2012 (Lega Pro, 1^ Divisione). Domenica 30 Settembre 2018, alle ore 14, sul campo B in sintetico del complesso sportivo Il Noce a Noceto il suo esordio sulla panchina degli Under 16 del Parma che per la 4^ Giornata del Girone di Andata del Campionato Nazionale Serie A e B di categoria ospiteranno il Genoa, che al momento figura terzo in classifica ex aequo con la Lazio con 6 punti alle spalle della coppia Cremonese-Sassuolo (7), ma che ha una gara in meno avendo riposato la prima giornata (poi 1-7 al Livorno e 1-0 all’Empoli). I Crociati, reduci dalla beffarda sconfitta (4-3 al fotofinish) con la Lazio sul campo M. Melli di Roma, assieme allo Spezia hanno 1 punto (conquistato in casa col Torino alla 2^ Giornata, 0-0, dopo la sconfitta all’esordio a casa della Cremonese, 3-1), davanti al Livorno, fermo a quota 0, ma con una gara in meno, avendo osservato domenica scorsa il turno di riposo.

(video dal Canale Ufficiale YouTube del Parma Calcio 1913)

Per conoscere meglio il nuovo allenatore Under 16 del Parma Calcio Riccardo Monguzzi, Gabriele Majo, responsabile ufficio stampa e comunicazione del Settore Giovanile e della Squadra Femminile del Parma Calcio 1913 lo ha intervistato. Ecco le sue parole:

“Sono contentissimo di essere arrivato qui al Parma: avevo conosciuto il direttore sportivo delle Giovanili Luca Piazzi la scorsa stagione e avevamo parlato un po’ di calcio: ci siamo piaciuti e ci siamo accorti di essere perfettamente in sintonia e di avere le stesse idee, cioè proporre un tipo di calcio che sia formativo per i ragazzi individualmente e collettivamente, che è poi lo stessa filosofia che avevamo negli ultimi anni al Milan Dopo l’esperienza di questo colloquio, che non era lavorativo, ma una chiacchierata, più che altro, in amicizia, è nata questa possibilità di venire qui a Parma con la proposta che mi ha fatto felicissimo proprio per questa identità di vedute. Devo ringraziare prima di tutto il Milan che mi ha permesso di liberarmi, visto che ero sotto contratto con loro e soltanto loro mi potevano liberare, ma debbo ringraziare soprattutto il Parma per questa fiducia che mi ha dato e mi permette di tornare di nuovo in campo con i ragazzi, che è quello che mi piace più di tutto, e ne ero stato lontano tre mesi, cioè da Giugno scorso e davvero mi mancava. Io mi sono specializzato nel Settore Giovanile, anche se ho avuto esperienze in prima squadra, a Monza, come allenatore in seconda di Giuliano Sonzogni, qualche anno fa… 
Ho conosciuto oggi i ragazzi e ho visto che c’è anche qualche elemento di qualità: speriamo nei prossimi giorni di conoscerli meglio per poter fare il meglio possibile. Domenica 30 il battesimo del fuoco con la potenziale capolista Genova? Vediamo di affrontare questa gara con le giuste tensioni e precauzioni, ma prima di tutto, come ripeto spesso ai ragazzi che alleno, dobbiamo pensare a noi stessi e a quello che siamo in grado di fare noi. Nel settore giovanile l’avversario viene sempre in secondo piano, poi, man mano ci si avvicina al Campionato Primavera o delle prime squadre diventa determinante preparare le partite strategicamente anche in base a come si muove l’avversario. Ma prima di tutto dobbiamo cercare di applicare i nostri concetti di gioco. Non posso dirlo io perché ho conosciuto oggi i ragazzi e siamo a venerdì, poi dalla settimana prossima cercherà di conoscerli meglio per cercare di trasmettere loro le mie conoscenze acquisite negli ultimi anni. Stamani ho visionato il filmato della partita con la Lazio e quella di quindici giorni fa col Torino: ho notato che ci sono dei ragazzi di buona individualità, non faccio i nomi perché è troppo presto per farlo, ma è una squadra che se impara a giocare collettivamente potrà, secondo me, togliersi delle soddisfazioni. Tutto sta a lavorare in campo durante la settimana, perché vogliamo giocare come ci alleniamo e vogliamo allenarci per come vogliamo giocare: questo è il primo obiettivo.
Rivedendo la partita con la Lazio ho visto che i ragazzi sono stati bravi a rimanere sempre in partita contro una squadra di buon livello e poi di recuperarla all’ultimo. Poi, purtroppo, c’è stata una ingenuità alla fine, all’ultimo minuto di recupero, che non ci ha consentito di portare a casa un risultato migliore che sarebbe servito per trovare un po’ di fiducia, un po’ di autostima, per credere nel lavoro che hanno fatto fino a questo momento. Però c’è tempo: le classifiche, nel Settore Giovanile, devono passare secondo noi, stando anche a quello che dice il Direttore, in secondo piano: prima conta la formazione dei giocatori perché credo che in una piazza come Parma riuscire a portare dei ragazzi in prima squadra sia il primo obiettivo. E io la penso esattamente come lui: sono in sintonia. Ho avuto la fortuna di conoscere non solo lui ma anche i mie colleghi, qui al Settore Giovanile, che sono più o meno della mia età, come Claudio Gabetta, allenatore dell’Under 17 o come Pasquale Catalano, allenatore della Primavera, in queste sere in cui ci siamo visti ed è bello parlare di calcio con loro perché si dialoga e si cresce ed è quello che vuole creare il Direttore proprio attraverso il confronto e la condivisione dei concetti di gioco per poi dare a tutti non tanto lo stesso sistema di gioco, ma gli stessi principi di gioco, trasferendoli ai ragazzi per allargare il più possibile le loro conoscenze, in modo tale che quando approderanno in prima squadra e troveranno un allenatore che vorrà giocare in una determinata maniera piuttosto che l’altra abbiano il più ampio spettro di conoscenze che li agevolino.
Nomi importanti di giovani che ho allenato al Milan? No, quando io sento un allenatore che dice io ho allenato questo, io ho allenato quello mi schernisco: io ho avuto la fortuna di allenare la classe ’98, ma se avessi la presunzione di dire che ho allenato Donnarumma per prendermi dei meriti andrei fuori strada. Donnarumma deve ringraziare la sua mamma e il suo papà perché è giusto così. Ho avuto la fortuna di allenare Cutrone e devo fare lo stesso discorso e pure Locatelli. E’ normale: stando con loro tutti i giorni uno cerca di trasferire le sue idee, di correggerli dal punto di vista comportamentale, etico e morale perché attorno ai 16-17 anni è un momento determinante della loro formazione caratteriale. Ma con loro non è stato difficile perché erano dei giocatori sopra la media.
Tre giorni, di solito, non bastano e corro il rischio di passare per un ruffiano a dire una cosa così, ma io mi sono innamorato di Collecchio, del paesino qui fuori dal Centro Sportivo, tanto è vero che mi sono detto che a Parma ci andrò la settimana prossima, perché ancora non ci sono stato. Però mi piace tutto, la gente, e il loro sorriso: non ho visto musoni: quelle dieci persone che ho conosciuto sia in paese che all’interno della Società, come Giovanni Manzani (segretario organizzativo del Settore Giovanile, ndr), persone che mi stanno facendo sembrare di essere qui da un anno, mentre sono qui da un paio di giorni. Sono molto contento perché credo che anche attraverso questa comunicazione e collaborazione tra noi si possa far crescere meglio questi ragazzi. Milanello è davvero una perla, anche se io non lavoravo lì ma qualche volta ci sono stato, però questo è davvero un centro straordinario, ho avuto la fortuna di stare qui a dormire ospite della società la scorsa notte, e la struttura è proprio all’avanguardia, del resto il Parma è in serie A, per cui non è che non possa averle… Davvero: sia le strutture che le persone sono l’ideale per poter fare il Settore Giovanile…”

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Alessandro Filoramo (Wire Studio) 

FILORAMO WIRE STUDIO

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