Ex Ostello Cittadella- Arturo Dalla Tana: “La storia infinita che sfinisce. Revoca al progettista e risarcimento danni”

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La storia infinita dell’Ex Ostello della Cittadella, un altro ritardo nella riqualificazione dello stabile. Lo denuncia Arturo Dalla Tana, “amico della Cittadella”, che da anni porta all’attenzione dei cittadini prima l’abbandono poi il lento decorso dei lavori di recupero voluto dall’Amministrazioen Pizzarotti.

La storia infinita che sfinisce. Diciottesima puntata circa“. Dalla Tana si sfoga sui social e mostra le foto di materiale riflettente rimosso, che aumenta la spesa dei lavori, che ritarda ancora una volta. “Vedete nell’immagine il materiale riflettente, esso pure risultato sgradito, staccato e demolito con un lungo lavoro durato giorni. Cosa altro attenderci, oltre ad un aumento della spesa sostenuta sinora, già superiore al milione e mezzo di euro per avere il nulla, non è dato di sapere.

Riassunto delle puntate precedenti
C’era un vecchio fabbricato all’interno di un’antica fortezza farnesiana e un Sindaco senza idee e senza capacità di ascolto che per lasciare un segno di sé ai posteri decise di ristrutturarlo utilizzando un vecchio progetto che era stato già bocciato in passato e di rivolgersi a quello stesso progettista, noto per non gradire la frequentazione di quel parco, troppo sportiva e quindi non troppo estetizzante.

La destinazione di quel fabbricato non era chiara, neppure al progettista che genericamente affermò trattarsi di dedicarlo ai ragazzi delle scuole.
Infatti fece installare un triste bancone bar cupo e nero, ancor oggi visibile, dove la maggior parte comprendeva un deposito liquori e alcolici, come noto graditi ai ragazzini delle scuole.

Predisposto un giardino con essenze pregiate, in cui ben presto l’incuria, caratteristica di quel parco, vide prevalere erbacce e pitaciò, posate pietre di gran pregio, ben presto frantumate, come si vede anche dall’immagine, in quanto in tutta evidenza inidonee, il progetto prese avvio.

Ripulite con un lungo lavoro le vetuste pietre, non piacendo al progettista vennero ricoperte di una brutta vernice marroncina che richiamava poco piacevoli cose che non dirò.
Tristi e ammalorate le pietre vennero ricoperte da fogli di compensato, ritenuti sufficienti a coprire l’umidità. Non piacendo al progettista e risultati inutili allo scopo i fogli di compensato vennero sostituiti da uno strano e improprio materiale metallico riflettente

Questo lungo lavorio peraltro richiamava quanto avvenne in passato nelle navi della marina napoletana, da cui nacque l’espressione “facite ammuina”, dove i pochi marinai correvano da poppa a prua e da prua a poppa per mostrare di essere in tanti e molto indaffarati.
Così è accaduto da noi in Cittadella

Ma se c’è una logica (signori Consiglieri Comunali per favore ascoltatemi) nulla di diverso ci può essere da: Revoca dell’incarico al progettista e richiesta risarcimento danni; Dimissioni dell’assessore responsabile dello scempio; Un progetto finalmente sensato e adatto all’antica fortezza e ai suoi frequentatori; Che non ne possono più di sprechi, incapacità, inefficienze.

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