Colorno- “O mi sposi, o ti uccido”: arrestato albanese dopo mesi di violenze e minacce a una 25enne italiana

0

Sembra una storia uscita da un film horror, ma arriva invece da Colorno, anno domini 2018.

Lei, italiana, 25 anni, disoccupata. Lui, albanese, 23 anni, piccoli precedenti per reati minori, irregolare sul territorio, impiegato in lavori saltuari.

Dopo una veloce conoscenza, a Febbraio i due sono andati a convivere e da quel momento sono iniziate le vessazioni. Prima insulti e minacce verbali, poi botte e violenze anche sessuali, con la giovane costretta a rapporti che non voleva. Costretta anche a sposare l’uomo padrone. 

L’uomo, infatti, per ottenere il permesso del soggiorno, voleva sposarsi ad ogni costo, e ha minacciato la donna fino al matrimonio, celebrato a giugno.

Dopo le nozze, le violenze sono continuate: solo l’attenzione dei servizi sociali, capaci di intuire che oltre ai problemi finanziari c’era altro, un’altra sofferenza più grande, ha permesso di porre fine a un incubo, dando la forza alla giovane di denunciare il suo aguzzino. La 25enne, completamente soggiogata e succube del marito, era incapace di reagire e chiedere aiuto, a raccontare il suo inferno. Fino all’ultimo abuso, lo scorso 10 settembre. Violentata, ha deciso, appena possibile uscire di casa – visto che l’uomo, dicossupato anche lui, la controllava costantemente – di rivolgersi ai servizi sociali. Gli assistenti sociali l’hanno così accompagnata al Pronto Soccorso per le medicazioni poi alla caserma dei Carabinieri di Colorno dove la donna ha sporto denuncia.

I Carabinieri hanno avviato le indagini, documentando la donna martoriata da lividi e ferite subite nei mesi, poi l’hanno affidata al centro anti violenza, invitandola a fingersi “scappata di casa”. L’uomo, convinto che i suoi soprusi sarebbero rimasti impuniti, si era addirittura rivolto ai Carabinieri non riuscendo a trovare la moglie e denunciandone la scomparsa.

Grazie al lavoro di squadra dei militari, servizi sociali e magistrati, con la convalida dell’arresto da parte del PM Pensa ottenuta in pochi giorni, l’uomo è stato arrestato lo scorso 17 settembre e per lui si sono aperte le porte del Carcere di Parma. Le accuse di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata, lesioni e minacce. Per la giovane donna invece la fine di incubo grazie alla forza di denunciare.

 

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here