Incontro a Roma per Pizzarotti e Casa: “Insoddisfatti, solo 20 agenti promessi da Minniti”. La replica del Viminale: “Critiche infondate”

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Questa mattina si è tenuto a Roma, presso il Viminale, l’incontro tra il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore alla sicurezza Cristiano Casa e il sottosegretario Molteni, accompagnato dal vice capo vicario della Polizia Luigi Savino.

L’incontro si è svolto dopo la lettera inviata dal primo cittadino di Parma, lo scorso giugno, al nuovo ministro degli interni, Matteo Salvini, per chiedere un incremento delle forze dell’ordine sul territorio di Parma oltre a un presidio militare in zona Stazione. Da Pizzarotti anche la richiesta che il nuovo governo si adoperi per garantire la certezza della pena, per colpire un fenomeno in espansione in città, lo spaccio, e non solo.

Dopo un ora di colloquio, l’assessore Casa fa il resoconto di quanto detto a Roma: “Nel 2019 ci saranno 15 agenti in più (20 agenti assunti ma 5 sono quelli in via di pensionamento, ndr), ma già previsti da Minniti e non da questo governo. Il presidio fisso dell’esercito in stazione non verrà concesso. Dovremo quindi arrangiarci con le risorse attuali”.

“Da parte nostra abbiamo avanzato proposte concrete sul tema delle espulsioni e degli arresti per spaccio di droga. Ci auguriamo il governo ne tenga conto. – continua l’assessore – Soddisfatto? No, perché le assunzioni erano già previste dal vecchio governo, perché non ci sarà una camionetta dell’esercito in zona stazione come abbiamo richiesto, perché la Lega quando era al governo con Berlusconi ha tagliato 3.5 miliardi di euro sulla Sicurezza.

Doveva essere il governo che avrebbe risolto il problema sicurezza nelle nostre città, si sta rivelando un governo che rispetto agli altri non fa nulla di diverso né di innovativo. Niente di peggio ma niente di meglio: Alfano ci ha dato le stesse, identiche risposte.

Ringrazio il sottosegretario Molteni per la disponibilità all’ascolto e per il senso istituzionale, ma dal governo sedicente del cambiamento questo non basta.  Noi continueremo a chiedere tre cose semplici: espellere chi deve essere espulso; spacciatori in galera, aumento delle forze dell’ordine. Punto”.

dall’assessore e sindaco Pizzarotti è arrivata anche una proposta per il Governo, quella di modificare l’art.349 del codice di procedura penale: “Visto che le espulsioni sono un grosso problema, abbiamo chiesto che venga previsto di poter mantenere presso le questure soggetti irregolari che vengono identificati, per il tempo necessario a concludere le procedure di espulsione”.

REPLICA IL SOTTOSEGRETARIO MOLTENI- Con un comunicato, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni conferma l’impegno di potenziare l’organico di Polizia in città e della polizia ferroviaria, poi attacca il primo cittadino Pizzarotti per le critiche mosse sui social: “Quindici agenti in più entro febbraio 2019, con la certezza di incrementarli ulteriormente. E poi, nuovi arrivi per la polizia ferroviaria. E ancora, personale di rinforzo per i controlli straordinari come già avvenuto settimana scorsa. È l’impegno che il governo ha messo in campo per Parma, una città che merita attenzione anziché un sindaco che alza polveroni. Le sue critiche sono infondate, visto che questa mattina ha incontrato me e il vice capo della polizia Luigi Savina. E non aveva espresso critiche, preferendo attaccare sui social dopo qualche ora. Ma d’altronde Pizzarotti è abituato a repentini cambi di opinione. Nei primi mesi del 2018 sono state messe a disposizione di Parma 1.600 uomini e donne delle forze dell’ordine, con 100 esperti di antiterrorismo. Di più: ci saranno tavoli periodici per discutere con l’amministrazione. Con questo governo l’aria è cambiata e si vede”.

(arianna belloli)

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