Milleproroghe 2018- Stop al recupero Ex Cral Bormioli? Le società sportive si appellano ai parlamentari. Alinovi e Bosi: “Sarà scontro epocale in Consiglio di Stato”

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Il Comune si fa megafono delle società sportive parmigiane che con il blocco del piano previsto dal Bando Periferie non vedranno realizzare il recupero dell’Ex Cral Bormioli, nel quartiere San Leonardo: in progetto di diventare “area sportiva di prossimità“, con una palestra e un campo da calcio polifunzionale per oltre 4 milioni di euro. Un impianto pensato per le associazioni del quartiere e tutte quelle discipline prive di strutture idonee in città.

Con il Milleproroghe 2018, già passato in Senato ad agosto, si slittano al 2020 i finanziamenti per i 96 comuni vincitori del Bando Periferie (per un totale di 1,6 miliardi) se la Camera domani, 11 settembre, riconfermerà quanto deciso dal Governo gialloverde. Parma in totale rischia di perdere 18 milioni e la realizzazione di altri 5 importanti progetti di riqualificazione urbana. I Comuni coinvolti, tramite il presidente Anci Decaro, hanno già annunciato il ricorso al Consiglio di Stato se così sarà.  Il Comune di Parma ha già speso 700mila euro per la progettazione degli interventi e impegnato risorse per oltre 2 milioni di euro: l’80% dei progetti è già in fase esecutiva e potrebbero partire.

In una sala gremita si sono dati appuntamento i presidenti e rappresentanti di tante delle discipline e società sportive di Parma, che hanno portato la loro voce in conferenza stampa nella speranza che il loro accorato appello giunga alle orecchie dei parlamentari leghisti eletti a Parma e che chi di dovere rappresenti lo sport a Roma.

“Il recupero dell’Ex Cral Bormioli è “il” progetto dell’amministrazione, era il più importante. E’ doloroso vederlo sparire così. – commenta il vicesindaco con delega allo sport Marco Bosi – Negli ultimi anni grazie a questa amministrazione abbiamo ripreso gli investimenti nello sport, ma le finanze del Comune ci permettono di mantenere la situazione di manutenzione anche se molto sarebbe da fare in più”. Si tratta di un’opera già in fase di progetto esecutivo, come specifica l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Alinovi: “Il Comune infatti sarebbe nelle condizioni di iniziare i lavori il prossimo anno”. Oggi l’area dell’ex Cral Bormioli è “degrado e oggetto di sgomberi da parte della Polizia Municipale”, una oramai divenuta necessità il suo recupero, in un quartiere già difficile.

Oltre alla rabbia, dalle società sportive sorge una preoccupazione e rammarico dovuto dalla mancanza degli esponenti delle realtà che dovrebbero fare loro voce. “Le società sono cambiate molto in questi anni e oggi si trovano inermi di fronte alla politica – ha dichiarato il presidente della Polisportiva Coop, Gobbi – Rammarica non vedere oggi schirarsi con noi i rappresentanti di Coni e delle Federazioni. Vediamo una sempre più preoccupante assenza di presa di posizione pubblica su tutte le legislazioni e l’emanazione di norme riguardanti il movimento sportivo”. Dichiarazione condivisa anche dagli altri presenti che hanno sottolineato come il valore dello sport sia importante principio da portare avanti, “non dobbiamo guardare solo al nostro giardino” attacca Grittoli di Junior Baseball club, tutte le associazioni oggi presenti “sono qui per dare un messaggio unito”.

 

“Allo Governo non piace lo sport – attacca Corrado Cavazzini presidente dell’Unione veterani dello Sport Parma – noi crediamo nei suoi valori, nell’importanza che riveste nella vita quotidiana delle persone, in particolare per i giovani. Una decisione non solo assurda ma demenziale“. Sono intervenuti anche Ficarelli di Astra, Mioni di US ACLI, Stefanini di Tigers Parma Basket, Freschi di G.S Mercury, Guareschi di Boxe Parma, Meli di Us Montebello.  

 

Si unisce al coro anche il progettista nonchè dirigente regionale della Fijkam, Rasori, che annuncia come un altro importante progetto per Parma sia stato bloccato dal Governo: si tratta della riqualificazione della Casa del Judo a Moletolo che aveva vinto il bando Sport e periferie ottenendo un buon punteggio e un finanziamento da 1,2 milioni di euro. “Bloccato anche quello. Sarebbe dovuto diventare il centro Judo più importante del nord Italia, al pari del Centro Olimpico” conclude amaro Rasori.

Siamo stati scippati – attacca l’assessore Alinovi – Questa decisione mi ha sconvolto, come se mi stessero espropriando casa mia. Parliamo di accordi sottoscritti dal Governo Renzi e vidimati dalla Corte dei Conti. M5s e Lega fanno carta straccia di questo accordo solo perchè porta la firma PD. Ci devono spiegare perchè lo fanno. È un attacco alle istituzioni locali, che viene proprio da quella Lega che si dichiarava vicina ai territori. 96 Comuni derubati dal Governo del cambiamento. Che bel cambiamento. Non si può fare a pezzi degli atti firmati. E’ indegno in un paese civile. Sarà battaglia per difendere i diritti dei cittadini e ci sarà ricorso al Consiglio di Stato. Sarà un conflitto epocale, mai visto dalla nascita della Repubblica italiana: uno scontro tra gli enti locali e il Governo“.

Tra in progetti che vedranno lo stop se passerà il Milleproroghe così com’è, ci sarà anche l’Ospedale Vecchio e la sistemazione della Crociera. Pilastro del progetto che ha portato alla vittoria la città con la nomina di Parma città della cultura 2020: 6 milioni di euro persi e un’opera che tra due anni sarà incompleta. Chiuso anche il bando per la biblioteca a Villa Ghidini nel quartiere Montanara, con 76 manifestazioni d’interesse. Ma anche questo progetto si trova ora senza fondi. Incompiuto resterebbe anche il Podere Cinghio, con solo 1 milione di euro da finanziamenti privati. Stop anche alla riqualificazione del Wopa, nel San Leonardo, per cui si aspettano anche finanziamenti regionali che rischiano di saltare perchè manca la restante copertura dal Governo.

Intanto questa mattina si è tenuta una conferenza a Roma sempre sul problema dei finanziamenti del Bando Periferie, di Italia in Comune, con la presenza del sindaco Federico Pizzarotti. Il sindaco sostiene che lo slittamento al 2020 sia solo una manovra per continuare a rimandare e spostare quei soldi su altre operazioni elettorali.

(arianna belloli)

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