“Appesa con un gancio, legata al guinzaglio e seviziata”: la 21enne parla così di quella sera con Pesci e il suo spacciatore

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Ieri gli interrogatori in carcere di Federico Pesci e il nigeriano Wilson Ndu Aniyem arrestati dalla Polizia con l’accusa di aver violentato una 21enne. Oggi altri dettagli inquietanti di quella che è una triste vicenda di cronaca finita anche sui quotidiani nazionali.

La vittima, una ragazza di 21 anni, ha rilasciato una lunga dichiarazione agli inquirenti e le sue parole depositate agli atti in Procura, fanno emergere nuove sfumature di quella che la giovane descrive come una notte da incubo: la ragazza sarebbe stata costretta a camminare nella stanza “a quattro zampe” con un guinzaglio al collo, poi legata agli arti con delle fascette e appesa ad un gancio al muro del soffitto; prima però il colpo di frusta alle spalle per farla cadere, una pallina in bocca per non far sentire le urla poi sevizie con vari oggetti sadomaso ritrovati nella casa di Pesci. I due uomini ieri in carcere hanno respinto ogni accusa sostenendo che la ragazza era consenziente.

La giovane ha dichiarato anche di essersi accordata con il commerciante Pesci, dopo essere stata contattata dall’uomo su Facebook, per avere un rapporto sessuale in cambio di denaro (sarebbero 60 gli euro dati da Pesci alla giovane prima di caricarla su un taxi dopo 5 ore di abusi). La giovane ha dichiarato agli inquirente che da qualche settimana aveva iniziato a prostituirsi in Strada Baganzola. E sarebbe lì che Pesci la sarebbe andata a prendere in auto prima di andare a bere qualcosa in un locale e proseguire a casa dell’uomo.

I due uomini restano in carcere dopo l’ordinanza firmata dal Gip Sara Micucci, che ritiene il racconto della 21enne attendibile. La Procura di Parma ha inoltre depositato nuovi atti che potrebbero portare alla contestazione di altri reati ai due arrestati: per ora accusati di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate.

La difesa del legale – “La ragazza si prostituiva abitualmente ed è andata a casa di Pesci per compiere atti sessuali. Era assolutamente consenziente. E’ tutto agli atti”. E ancora:
“Era pienamente consenziente ed è rimasta sempre tale, anche quando è stato invitato l’altro uomo. Non è stato attivato nessuno protocollo medico anche perché la ragazza ha dichiarato che gli atti sessuali erano consenzienti. Le uniche lesioni sono ecchimosi ed escoriazioni alle ginocchia”.

Infine, altro squallore: “Emergono altri dettagli dalla difesa dell’uomo: la ragazza, dopo essersi rivolta ad un legale, avrebbe contattato il Pesci, forse per ottenere un risarcimento. Ne sarebbe seguita poi un’altra serata, questa volta, meno cruenta”.

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