Carta stampata, titoli da clic… (Rassegna Stampa Ragionata, di Gianni Barone)

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gianni barone(Gianni Barone, da www.stadiotardini.it) – Carta stampata, titoli da clic… A parte che la questione è controversa (Borsi) perché, come quella annosa dell’uovo e della gallina, non si sa bene se siano nati prima i titoli strillati o i titoli da clic, però, nella trista epoca delle fake news e dell’informazione (informazione si fa per dire) fai da te, la carta stampata, anziché erigersi a baluardo della buona (basterebbe corretta) scimmiotta il peggio dell’on line… A caccia della copia venduta in più… A parte che per vendere una copia in più il titolo dovrebbe esser strillato in prima pagina o esposto in locandina e non all’interno del foglio, dove i giochi ormai sono fatti poiché la monetina per leggere qualche rigo è già stata consegnata all’edicolante dall’ignaro lettore. Con chi ce l’ho? Beh, innanzitutto con Stadio-Corriere dello Sport, che si  è inventato del tutto l’avviso di Grassi a Cr7: “A Parma non vinci”. Al di là che non ho seguito in prima persona la sua presentazione di ieri con Bastoni e Pizzarotti Junior, poiché troppo accaldato mi stavo facendo una Sprite all’ombra dell’ultimo sole, (assopendomi come un pescatore), ma sagrassi stadiorei disposto a mettere sul patibolo gli zebedei (tanto valgo più da morto che da vivo come sottolineava mio padre), se Grassi avesse detto davvero una cosa del genere. Mi è bastato leggere l’articolo di Paolo Grossi, che sull’appennino parmense in gioventù chiamavano “Antenna”, per capire che si trattava appunto di un titolo accalappia lettori, queste, infatti, le scarne parole del centrocampista sul prossimo avversario, inteso come Juventus, perché di Ronaldo non vi è traccia alcuna: “La Juventus sabato? D’Aversa preparerà la gara nel migliore dei modi, loro sono superiori sulla carta ma cercheremo di strappare qualche punto”. ronaldo ti menoCapisco che tirar fuori un titolo da questo virgolettato possa esser un’impresa epica, quasi come quella di arginare il nuovo Fenomeno che vorrebbe fare disastri (ecologici) al Tardini, però inventarsi di sana pianta – tra l’altro virgolettando – un avvertimento mai lanciato del tipo “A Parma non vinci” è oltremodo scorretto, falso e tendenzioso. Non solo: potrebbe anche essere un ulteriore stimolo – anche se non credo certo gli possa servire – per caricare oltremodo il Pallone d’Oro… Zazzaroni, non ci siamo… E neppure Jacobelli. Xavier lo abbiamo spesso esaltato, su queste colonne e in questa rubrica, ai tempi del WhatsApp Gate, il direttore di Tuttosport, infatti, si era distinto per una strenua difesa senza se e senza ma dei Crociati e di Calaiò (a proposito: giusto ieri, secondo quanto abbiamo raccolto, sarebbero state depositate le motivazioni, anche se non ne abbiamo trovato traccia sul sito Figc, e in base a queste si dovranno vedere le mosse delle parti, in primis il Palermo, ma anche lo stesso Arciere potrebbe decidere di tentare la carta per una ulteriore riduzione dello stop inflittogli), ma stavolta sul suo giornale abbiamo trovato un titolo che fa il paio con quello di Zazza. Se non peggio… Un bel virgolettato “Ronaldo, ti meno”, che non è neppure di stretta attualità, anzi tutt’altro, che fa riferimento alla ormai stagionata battuta fatta in occasione del loro simultaneo arrivo in Italia qualche settimana fa, allorché il neo-capitano Crociato domandò il permesso gaz sport dino baggioalla madre della Sfera Aurea “il permesso di prenderlo a calci quando ci ritroveremo da avversari in Campionato. E lei ha accettato, ma questo non avrà alcuna influenza sulla nostra amicizia”. A lungo si è dibattuto e si dibatte sui possibili effetti benefici di Cr 7 al calcio italiano – stadi tutti esauriti, tifosi tutti esauriti – certo gli effetti sui titolisti non possiamo annoverarli tra quelli benefici… La Gazzetta dello Sport, sovente criticata durante il Caso SMS, dobbiamo ammettere con piacere che non si è fatta indurre in tentazione a titoli esageratamente ad effetto, accontentandosi di romanzare appena un po’ le parole di Dino Baggio “Io ex bianconero li facevo piangere” postate come sotto il titolo “Le battaglie di Dino”, intervistato dal per nulla idolo delle folle Andrea Schianchi. Sulla Rosea spazio anche a un retroscena: “CR 7 gialloblù? Sì, nel 2003 Tanzi fu vicino al grande colpo. Il patron poteva averlo per 13 milioni ma esitò per i problemi finanziari che portarono al crac della Parmalat”. Facendo un salto indietro all’edizione di ieri del CorSport-Stadio, in una intervista proibita IMG-20180829-WA0005di Giancarlo Dotto a Belzebù (al secolo Luciano Moggi), apprendiamo come Ronaldo sfuggì alla stessa Vecchia Signora quando era 18enne: ecco le parole (immaginatevi mentalmente la voce…) di Big Lucky: “No, Ronaldo oggi non l’ho suggerito io, è roba della Fiat. E comunque io Cristiano Ronaldo l’avevo comprato. Aveva 18 anni e giocava nello Sporting Lisbona. Lo vidi e la mattina dopo firmai il contratto. Cinque miliardi più il nostro Salas, al quale avrei anche regalato un miliardo di buonuscita. Ma poi Salas preferì il River Plate e su Ronaldo arrivò il Manchester United. All’epoca era crisi nera alla Juve. Non avevamo una lira”. Pur dicendo che Andrea Agnelli esce dalla sua scuola, avendo frequentato per 12 anni, Moggi non lesina critiche all’aurea operazione: “Come marketing, un’operazione straordinaria. Ma io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre e certo non l’avei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato”. Medoto Moggi… “Prima avrei venduto Higuain per 50 milioni e solo dopo avrei annunciato Ronaldo…”. Moggi ne approfitta anche per parlare del passaggio di Zidane al Real Madrid (a proposito: c’è qualche blasfemo, tra i tifosi, che in questi giorni sta mettendo in dubbio la famosa frase dell’ex bianconero: “Il campo del Tardini è il più ostico d’Italia, un catino in cui si avverte l’avversità del pubblico di casa”. Siccome qualcuno pensa che ce la siamo inventata noi pramzàn, a nostro uso e costume, chi avesse buona memoria e riuscisse a rintracciare la fonte originale dell’epitaffio zidane campo tardinipotremmo rispondere volentieri all’insinuazione…) che si intreccia con scambi miliardi di allora col Parma: “Quando capisco che Perez poteva essere eletto davvero, vado in gran segreto da Cragnotti e compro Nedved, a Parma prendo Buffon e Thuram. nessuno sapeva niente di Zidane. Avessero saputo, quei tre li avrei pagati molto di più. E poi ho incassato i 150 miliardi di Zidane, di cui 145 di plusvaleza. Buffon l’ho pagato 50 miliardi più Bachini, che abbiamo valutato 45 miliardi. Dimmi te se non è stato un grande affare, pensando poi al dopo di Buffon e a quello di Bachini”. Tornando a Cr7, secondo Moggi Ronaldo (che per Scala, quando si sbloccherà segnerà 40 reti…) è difficile che possa essere lo stesso del Real: “Da noi marcano duro. Uno ti mena e l’altro ti toglie la palla. Quando consigliai Higuain alla Juve dissi: lo spersonalizziamo e lo adattiamo alla squadra. Adesso, invece, dobbiamo spersonalizzare la squadra per adattarla a Cristiano Ronaldo. Florentino Perez mi disse di Cristiano Ronaldo che lui non giocava nel Real Madrid ma nel Real Ronaldo. Dalla Spagna mi hanno fatto notare che se segna un compagno lui non va mai a esultare. Se segna lui, sceneggiate grandiose”. Gianni Barone (da www.StadioTardini.it)

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