Per 60minuti Parma con lode, poi il crollo: le pagelle di Parma Udinese

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di Roberto Bossi

Sessanta minuti magici, in cui un Parma perfetto, ibrido tra innesti e squadra dell’anno scorso, ha tenuto campo e partita tra i piedi. Poi la Var ha rotto un incantesimo magico, stanchezza caldo e preparazione hanno iniziato a pesare, permettendo all’Udinese in quattro minuti di agguantare il pari.

Sepe 6: Sicuro tra i pali e in uscita. Sui gol non ha colpa, quando non si capisce con Gagliolo il suo difensore lo salva.

Iacoponi 6: Fino a quando la squadra tiene, anche lui non sbaglia nulla. Intelligente il fallo che gli costa il giallo.

Bruno Alves 6,5: Alla prima da capitano, si dimostra roccioso, preciso e prezioso. Quando il centrocampo molla soffre anche lui, e tiene come può.

Gagliolo 6: Un doppio salvataggio a tempo scaduto vale uil pareggio. Per il resto come Iacoponi.

Gobbi 5: Dietro è quello che soffre di più, e dalla sua parte non si sta mai tranquilli.

Grassi 6: Va a folate, meglio in spinta che in chiusura, cala nettamente alla distanza ma l’eleganza non passa inosservata. Suo il gomito del rigore, che resta molto dubbio. (dal 67′ Rigoni 5,5 entra per mettere pezze a un centrocampo che fa acqua, ma ci riesce a metà).

Stulac 5: In ombra. Ci si aspetta molto ma molto di più.

Barillà 6,5: Nel primo tempo non benissimo, ne in mezzo, ne dietro dove regala un rischio gratuito. Poi cresce cresce cresce, e segna il 2-0.

Siligardi 6,5: Mette a tecere i mugugni con una prestazione da manuale: corsa, colpi interessanti e il tiro da cui, complice Scuffet, nasce il secondo gol.   (dal 80′ Biabiany ng.)

Inglese 7: E’ il centravanti vero che è mancato per tutta la scorsa stagione: davanti fa da boa, porta via gli avversari per liberare gli esterni e si fa trovare pronto quando serve. Cala lui, la squadra si abbassa pericolosamente e perde due punti. (dal 70′ Ceravolo 5:entra in campo, ma non in partita).

Di Gaudio 6,5: I gol se li mangia ancora, come l’anno scorso. Ma corre tanto, tantissimo, crea e si danna l’anima. Fino a quando ha fiato, è spina nel fianco.

D’Aversa 6,5: La squadra fa quello che ha chiesto, e il risultato gli da ragione, fino a quando la condizione regge. Con il migliorare dello stato fisico e l’inserimento di infortunati e neoacqusti, i quattro minuti di apnea probabilmente non ci saranno più.

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