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Ascom: “Così la Tasi frena lo sviluppo delle imprese”

 “Interveniamo oggi in occasione della Giornata nazionale sulla TARI indetta da Confcommercio, la quale ha evidenziato in sintesi che, a fronte di una riduzione nella produzione di rifiuti del 9,2%, dal 2010 al 2016 la tassa sui rifiuti in Italia è aumentata complessivamente del 72%”.

Inizia così una lunga lettera – commento di Claudio Franchini, presidente di Ascom.

Per quanto riguarda Parma, i dati elaborati dal Centro Studi Ascom evidenziano che negli ultimi anni le tariffe, in controtendenza al nazionale, sono rimaste per lo più invariate e per molti settori (ad esempio negozi di abbigliamento e calzature, librerie, oreficerie ecc.) si sono registrate, anche se limitate, delle diminuzioni (Fig. 1).

Rimane tuttavia aperto il grave problema legato all’elevata tassazione di alcune categorie commerciali numericamente importanti, quali pubblici esercizi – bar, ristoranti -, ortofrutta, macellerie, salumi e alimentari (Fig. 2) che evidenziano valori nettamente superiori alla media nazionale (in alcuni casi fino all’86%), anche se il costo al metro quadrato di queste categorie non è aumentato negli ultimi anni a Parma.

Pertanto, gli sforzi effettuati dai commercianti nel virtuoso percorso della raccolta differenziata, che pone Parma fra le prime in Italia con percentuali dell’80%, non hanno prodotto reali benefici economici se rapportati al livello nazionale.

L’obiettivo per i prossimi anni dovrà quindi essere quello di colmare questo gap tra Parma e il nazionale e ciò potrà avvenire solo attraverso una profonda rivisitazione dei criteri di calcolo della TARI che dovranno prevedere vantaggi sostanziali per i Comuni più virtuosi del nostro territorio che hanno investito nella raccolta differenziata”.