Il patron della società rosanero, intervistato da Il Corriere dello Sport il giorno dopo la sentenza del Tribunale Federale Nazionale in merito al caso Spezia-Parma (che condanna i siciliani alla Serie B e mantiene i ducaliin A con 5 punti di penalizzazione), ha annunciato che il Palermo Calcio farà ricorso in appello e chiederà 50 milioni di euro di danni al club crociato. Di seguito le sue dichiarazioni anche in merito alla questione riguardante il telefono smarrito da Fabio Ceravolo e la condanna inflitta ad Emanuele Calaiò.
“In appello sono sicuro che la sentenza sarà ribaltata, altrimenti farò causa al Parma per 50 milioni di danni. Alla fine hanno riconosciuto la colpevolezza, no? E c’è anche la questione di Ceravolo che non ha presentato il telefono perché smarrito, guarda caso, proprio il giorno dell’audizione.
In appello vinciamo noi, non possiamo fare schifezze fino alla fine. E’ tutto pronto per il ricorso, poi vedremo se sarà necessario andare al terzo grado. Quando ho letto le richieste mi sono messo a ridere. Ora, vogliono farci passare per fessi. 5 punti di penalizzazione in Serie A per una squadra che ha falsificato una partita di B è una sentenza folle, in più il Parma è stato chiamato a rispondere per responsabilità oggettiva, non diretta, una cosa del genere non esiste. Calaiò giocava per il Parma e il risultato non gli interessava per una scommessa, interessava al Parma per andare in A“.
