Parma, la A e’ salva. -5 punti, 2 anni a Calaiò

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Slealtà sportiva, cinque punti di penalizzazione sulla prossima serie A, due anni di squalifica per Emanuele Calaio oltre un’ammenda.

Questa la decisione del giudice federale riguardo la vicenda “cazzein pippein”

La sentenza integrale.

Sostanzialmente recita la sentenza “per irrogare una condanna di un illecito sportivo, è dunque sufficiente un grado di prova superiore al generico livello probabilistico, non essendo necessario, al contrario, il superamento del ragionevole dubbio.
Ebbene, alla luce dei principi testé enunciati, questo Tribunale ritiene provato che il Calaiò, nell’inviare all’ex compagno De Col i messaggi in questione, abbia posto in essere il tentativo di illecito previsto dall’art. 7, comma 1, CGS, irrilevante essendo che, nello specifico, a tutto voler concedere, questi possa essersi riferito unicamente alla propria incolumità fisica. E’ di tutta evidenza, invero, che anche la sollecitazione e/o l’invito ad omettere interventi di gioco sulla propria persona, ove accolta, possa ritenersi idonea, quanto meno in termini di tentativo, ad alterare l’andamento e/o lo svolgimento della gara” – confermando la responsabilità di Calaiò.

Per quanto riguarda la società “Quanto al primo profilo, mette conto evidenziare che si è in presenza, nella specie, di un tentativo di illecito decisamente respinto dai destinatari dei messaggi e la cuiconoscenza da parte della Società Parma Calcio non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata” – quindi il Parma paga per la responsabilità oggettiva, pur non essendo a conoscenza dei messaggi del proprio tesserato.

Ci sarà il tempo per i commenti, al momento, uscirebbero solo imprecazioni. Ci sarà quello dei ricorsi per alleggerire pene per lo meno “esemplari”, ci darà quello dei commenti.

Ora è quello del mercato. Il Parma e’ in A. E dovrà lavorare più degli altri per rimanerci.

 

 

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