Inceneritore- Rainieri (Lega): “Ridiscutere tutto mettendo davanti prospettive di Parma”

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“Sull’inceneritore Pizzarotti e Bonaccini vogliono trovare una soluzione tampone e temporanea. Invece, nel rispetto della peculiarità attuali e delle prospettive di crescita di Parma, ci vorrebbe un netto cambio di rotta non solo rispetto a quanto Iren sta programmando sull’impianto di Ugozzolo ma anche riguardo a quanto è stato fatto fino ad oggi”. Con queste parole anche il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, è intervenuto sulla discussione in corso riguardo alla volontà della multiutility che gestisce l’inceneritore di farlo arrivare al pieno carico di smaltimento rifiuti, 195.000 tn all’anno, rispetto al limite esistente fino ad oggi di 130.000 tn.

“L’apertura di un tavolo tra Iren, amministrazioni pubbliche e tutti i portatori di interesse, comprese le categorie economiche, per trovare assieme una soluzione sulla quantità di rifiuti da smaltire, la cui apertura è stata promessa anche oggi in Assemblea regionale dall’Assessore all’ambiente Paola Gazzolo, non può bastare – ha proseguito il consigliere regionale leghista – Questo perché non ci si può limitare alla sola questione della quantità di rifiuti da smaltire e deve essere messo davanti a tutto l’interesse preminente dell’intera comunità di Parma e del suo territorio, che non ha prospettive nel diventare un grande polo per lo smaltimento dei rifiuti ma può progredire soprattutto puntando sulla salubrità dei suoi prodotti, agroalimentari e non solo.

Non è quindi sufficiente che rimanga fermo il limite delle 130.000 tn di rifiuti da incenerire ma occorre avere rassicurazioni che esso sia rispettato e non derogato come avvenuto negli ultimi due anni grazie all’avvallo del Sindaco di Parma e del Presidente della Regione Emilia-Romagna, entrambe a disposizione per aiutare altri territori incapaci di smaltire la propria spazzatura e per far fare utili alla multiutility.

Inoltre, bisognerebbe mettere un punto fermo sull’incenerimento dei rifiuti speciali che costituirebbero le 60000 tn in più da smaltire rispetto al limite precedente per arrivare al pieno carico. Essi, essendo a libero mercato, sono il vero grande affare per chi gestisce l’inceneritore senza però molte garanzie per la salubrità dell’aria che respiriamo. Ulteriore problema è poi quello del nuovo impianto di pretrattamento rifiuti che sorgerà accanto all’inceneritore. Su di esso, infatti, sono già stati sollevati dubbi riguardo al notevole aumento del traffico viario che comporterà ed alle strumentazioni che si è progettato di adottare per limitare le emissioni inquinanti.

Insomma – ha quindi concluso Rainieri – sul futuro dell’inceneritore bisognerebbe aprire un’ampia discussione senza tenere in primaria considerazione le grandi utilità che può ottenervi la multiutility che lo gestisce come invece fino ad oggi hanno fatto le amministrazioni comunale e regionale”.

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