Striscioni mania- “Con Italia in Comune città più invase”: la protesta di Casapound

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Dopo lo striscione #dimettiti contro il sindaco Pizzarotti appeso da Forza Nuova davanti al DUC di Parma (leggi) un altro, questa volta a firma dei militanti di estrema destra Casapound, spunta in città.
“Con ‘Italia in Comune’ città più invase”: questo il testo dello striscione affisso dai militanti di CasaPound a Parma, Cento e Comacchio contro la nuova formazione che vede presidente il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e che ha già accolto tra le sue fila anche i primi cittadini delle altre due città, intervenuti insieme in un recente incontro organizzato nel ferrarese.
“Clandestini, business dei richiedenti asilo o sedicenti tali, più Europa, il tutto mascherando da un supposto ‘civismo’ – attacca Pier Paolo Mora, coordinatore regionale del movimento –, ecco le proposte di un nuovo partito del quale non si sentiva sicuramente la mancanza”.
“Parma – sottolinea – è l’esemplificazione di ciò che ‘Italia in Comune’ vorrebbe portare nelle nostre città, visti i lusinghieri risultati dell’amministrazione Pizzarotti: spaccio e incuria ai massimi livelli, tentativi di stupro, interi quartieri in mano a bande di stranieri. Il tutto condito dall’importazione di società criminali come la mafia nigeriana”. “Una situazione potenzialmente esplosiva, visto lo stato in cui versano intere zone della città – prosegue Mora – dove come CasaPound interveniamo settimanalmente nelle passeggiate per la sicurezza mentre la giunta sembra voler tollerare, se non addirittura incentivare visto il colpevole silenzio sulla questione, uno stato di degrado ormai intollerabile”.
“Così come Parma – aggiunge Giuseppe Vista, portavoce ferrarese del movimento – anche le città della nostra provincia amministrate dai sindaci che hanno aderito a ‘Italia in Comune’ stanno pian piano scivolando nella stessa condizione”. Da Cento a Comacchio, “gli episodi di degrado – continua – sono ormai all’ordine del giorno, dalla mancata manutenzione delle più basilari infrastrutture agli episodi di criminalità che vedono gli immigrati protagonisti”.  Non serve, conclude Vista, “nascondersi dietro a parole come ‘civismo’ per nascondere la vera natura di questo nuovo partito, i cui rappresentanti hanno già dimostrato, esperienze alla mano, di avere tutto tranne che i propri concittadini al primo punto delle loro priorità”.

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