Rivoluzione dehors a Parma: nasce protocollo tra Comune e Soprintendenza. Procedura snellita, rinnovo automatico e strutture più belle

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Nasce un nuovo iter per il rilascio della concessione per i dehors: il Comune di Parma e la Soprintendenza hanno attivato un protocollo volto a snellire la pratica, abbellire le strutture dehors nei luoghi storico artistici della città, allungare la validità dell’autorizzazione con rinnovo automatico (escluse alcune aree) e rendere più efficiente la comunicazione e la struttura degli uffici preposti.

Novità anche per via Farini dove nuovi locali avranno la possibilità di disporre di tavolini e sedie all’esterno.

La definizione del protocollo d’intesa fra Comune di Parma e strutture territoriali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (preventivamente sottoposto all’attenzione delle associazioni imprenditoriali del commercio) punta a coniugare la necessaria tutela dell’ambiente urbano e dei beni architettonici e storici con la volontà di concorrere a garantire lo sviluppo del tessuto economico cittadino nonché la presenza di forme di presidio del territorio che portino maggiore sicurezza e attrattività dei luoghi sia per i cittadini che per i turisti.

“L’obiettivo di questo protocollo – ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive, Commercio, Turismo e Sicurezza Cristiano Casa – è efficientare e migliorare la procedura, sia a vantaggio degli utenti che dei tecnici, nell’ottica di tutelare l’ambiente urbano e i beni architettonici con un’azione positiva per le attività commerciali che si rifletta favorevolmente anche sull’aspetto turistico e della sicurezza della nostra città”. L’assessore ricorda che negli ultimi due anni, inoltre, i canoni di occupazione per i locali sono stati abbassati due volte del 10% e che sono previsti sconti per chi sfrutta tutti 7 mesi disponbili, ossia da marzo a settembre.

“Si tratta di un risultato importante – ha detto Marina Ferrari, Soprintendenza Parma – che perseguiamo da molto tempo per regolamentare la situazione dei dehors nel nostro centro storico. Siamo soddisfatti di aver raggiunto questo obiettivo grazie alla intensa collaborazione con il Comune. In questi anni abbiamo visto, spesso, che non c’era ottemperanza delle leggi e il Comune non sapeva cosa veniva costruito nelle sue strade del centro. Le richieste passavano dalle mani dei tecnici comunali senza l’interpellazione della soprintendenza. Solo con l’ultima amministrazione, preceduta dal commissario Ciclosi, si è istaurato un rapporto con il Comune su quanto accadeva in centro storico. Alcune strutture si sono trasformate da tavolini a gazebo fino ad apparire scatole in contrasto con la piazza o luogo storico in cui si trovano e che precludono la fruibilità del luogo monumentale”.

Entro il 2021 tutto sarà regolamentato innescando un processo virtuoso. 
Una città vissuta è una città più bella e racconta la sua storia rispettandola. E’ nostro dovere di trovare il giusto equilibrio tra occupazione di attività sul luogo pubblico di cui beneficia il Comune, con i canoni pagati per l’occupazione di suolo pubblico, e la percezione dell’area monumentale che deve rimanere fruibile a tutti i cittadini. Da questo accordo nasce un protocollo pioniere in tutto il nord Italia”.

COSA PREVEDE IL NUOVO PROTOCOLLO- Promozione del territorio e delle sue attività, tutela dei beni artistici cittadini e incremento della sicurezza e del turismo attraverso una pratica amministrativa più fluida e snellita: i responsabili di procedimento COSAP Andrea Chiesa e Stefania Spotti hanno spiegato durante la conferenza stampa di presentazione, come cambia la procedura grazie al Protocollo.

L’utente-gestore del pubblico esercizio presenterà direttamente al Comune la domanda di concessione tramite posta elettronica certificata o piattaforma SUAPER, e, in base alla zona nella quale sarà collocato il dehors, l’ufficio procederà ad acquisire direttamente dalla Soprintendenza l’autorizzazione se e quando necessaria.

Al contrario, fino ad oggi l’utente-gestore di un pubblico esercizio, in presenza di vincoli di tutela ambientale e monumentale, si doveva dapprima rivolgere alla Soprintendenza per acquisire l’autorizzazione prevista dal Codice dei Beni Culturali e solo in un momento successivo poteva presentare la domanda di concessione di occupazione temporanea di suolo pubblico per il dehors al Comune di Parma, che procedeva con il proprio iter. Il territorio del centro storico è stato suddiviso in zone e in ognuna di queste esiste una diversa modalità di gestione dei dehors.

Nelle zone più pregiate (zone come piazza Duomo, piazza della Steccata, via Cavour) la domanda di concessione potrà ora essere sottoposta alla valutazione della Commissione per la verifica di ammissibilità delle proposte di intervento che valuterà i singoli progetti, nel caso non rientrino nelle modalità indicate nel protocollo o nel caso vengano richiesti in zone vietate o per periodi diversi da quelli indicati dallo stesso.

Fino ad oggi non esisteva una disciplina che consentisse all’utente di sapere preventivamente cosa fare in una specifica zona (al di là di uniformarsi alla disciplina vigente per quanto riguarda colori e materiali) e questo allungava notevolmente i tempi di rilascio della concessione, visto che gli uffici si trovavano costretti ad interrompere i termini del procedimento per farli decorrere di nuovo in un momento successivo alla presentazione della domanda per l’acquisizione dell’autorizzazione della Soprintendenza.

Da oggi sarà anche possibile derogare al Piano di Zona di via Farini (in vigore dal 2010) previa valutazione favorevole del progetto da parte della suddetta commissione. Ossia, saranno possibili per nuovi bar la presenza di sedie e tavoli dove prima non era concessa autorizzazione perchè in precedenza vedeva la presenza di attività commerciali o botteghe escluse dalla possibilità di richiedere dehors.

Se nel momento iniziale anche le pratiche di rinnovo potranno richiedere periodi più lunghi per effetto dell’adeguamento al protocollo, negli anni successivi il tutto non dovrà essere ripetuto in quanto, se non interverranno modifiche negli elementi di arredo e nella loro disposizione rispetto a quanto già autorizzato, la  prima autorizzazione rilasciata dalla soprintendenza in attuazione del protocollo d’intesa manterrà la sua validità. Solo in alcune aree specifiche ogni anno dovrà essere rinnovata l’autorizzazione della soprintendenza.

Le occupazioni effettuate con tipologie di arredo “leggere” (tavoli, sedie, ombrelloni,  pedane ecc.) devono adeguarsi subito al protocollo, mentre quelle più rilevanti già in essere (realizzate con strutture a padiglione temporaneo con possibilità di chiusura stagionale o strutture a doppia falda o falda multipla) avranno tempo sino a fine 2020 per adeguarsi alle disposizioni contenute nel protocollo.

 

1 commento

  1. Ma i furgoni e camioncini di Moldavi che stazionano nei principali parcheggi liberi del comprensorio (Panorama, Esselunga…) e mercanteggiano coi loro connazionali, rinnovano le licenze se mai le avessero? Non vedo mai spiccarsi i VVUU o la GDF a controllare lo stato di fatto, il pagamento di licenze per il commercio , il pagamento del plateatico e nemmeno a verificare chi lascia borse di rifiuti (raccolte in modo ordinato, a dire il vero) a fianco dei bidoni dell’immondizia (pratica vietata per i nostrani) . Non vedo mai un controllo all’alcooltest visto che nel periodo di sosta e di ricevimento clienti ed amici fanno fuori casse di birra fino a notte inoltrata… Casa, indò siv?

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