Chiesa di San Francesco del Prato: riaperta nel 2020, non solo culto ma anche eventi culturali

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Tornerà a vivere nella sua austera bellezza e nella essenzialità della sua architettura la grande chiesa di San Francesco del Prato posta nel centro storico della città di Parma. Questa mattina alla presenza del Vescovo Mons. Enrico Solmi, del Sindaco Federico Pizzarotti, dell’imprenditore Alberto Chiesi, dell’assessore alla Cultura Michele Guerra, del responsabile della delegazione Fai di Parma Giovanni Fracasso, moderati dal giornalista Gabriele Balestrazzi, è stato dato simbolicamente  l’avvio dei lavori di ristrutturazione.

Il Sindaco Federico Piazzarotti ha sottolineato quanto recuperare questo luogo storico sia uno degli obiettivi sfidanti che la città ha accolto: “faremo parte del Comitato cittadino e faremo il possibile per restituirlo alla città in tutte le sue funzionalità”. “San Francesco del Prato, è patrimonio della città, e riaverla nel suo splendore nel 2020 sarà una vera celebrazione del lavoro fatto insieme, una ulteriore conferma del valore che la collaborazione tra pubblico e privato porta in sé. Solo Uniti si realizzano le grandi imprese. Parma Capitale della Cultura deve smuovere il processo di trasformazione della città  e anche San Francesco ne è un esempio”, ha commentato l’assessore Michele Guerra.

“Non è illusorio pensare di riaprire la chiesa di San Francesco del Prato per Parma 2020, l’anno in cui la nostra città sarà capitale italiana della cultura”. Lo ha detto Enrico Solmi, vescovo di Parma, alla conferenza convocata per annunciare la costituzione di un comitato per dare avvio al piano di restauro della chiesa di San Francesco del Prato.

L’edificio di architettura gotica che risale al 1240 è stato spogliato e deturpato durante le soppressioni napoleoniche, destinato a carcere fino ai primi anni Novanta del secolo scorso, quindi, dalla primavera di quest’anno, dato in concessione alla diocesi di Parma.

“Una chiesa che è testimone dell’identità della nostra città – ha continuato mons. Solmi -, costruita con l’aiuto di tutta la popolazione del tempo. Oggi con l’avvio del comitato che sarà costituito ufficialmente a luglio, chiediamo un appoggio concreto a tutti i parmigiani perché possa tornare fruibile. Non solo come luogo di culto ma anche per eventi collaterali culturali sia dell’Università sia del Comune”.

“Intorno a questa chiesa – ha concluso il vescovo Solmi– è sorta una comunità francescana significativa che nel corso dei secoli è stata testimone di sofferenze e di aiuto. Penso a quanto fecero qui padre Lino Maupas e madre Anna Maria Adorni. Riaprendo questa chiesa vorremmo reinterpretare per l’oggi il significato che ha avuto l’erezione di questa chiesa, luogo di spiritualità, di presenza religiosa ma anche di assistenza e vicinanza alle nuove povertà. Lo faremo con la comunità dei padri francescani che qui vi abita”.

Alberto Chiesi ha confermato l’impegno all’interno del Comitato cittadino di cui aveva fatto parte anche nel  1996 quando si era riunito una prima volta con lo stesso intento: “Sono 800 anni che questa chiesa è nel cuore della città, ha resistito a tutto e deve ritornare al suo splendore. E’ puro amore per la città. I tempi di esecuzione sono stati pianificati e definiti e prevediamo di riuscirci per il 2020; la stima dei costi, per ora ipotizzati in base ai preziari regionali, ammantano a circa 6,5 milioni di euro. Il reperimento dei fondi per affrontare la spesa si affida alla generosità delle istituzioni, delle aziende, ma anche dei tanti cittadini”.

Giovanni Fracasso ha ripercorso quanto forte sia il legame di Parma con San Francesco attestato con le 13.500 presenze per le giornate FAI che hanno visto San Francesco aprirsi alla città: “E’ un luogo che lascia un messaggio potente in chi lo visita. E’ un bene amato da tutti e anche da persone non della città, sono quindi fiducioso che parteciperanno in molti alla raccolta fondi”.

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