Tra Parma e Piacenza, 18 furti e 20mila euro di bottino: arrestata banda di ladri pregiudicati

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Tra Parma e Piacenza, hanno commesso 18 furti, per 20mila euro di bottino, in un perioso compreso tra marzo e maggio: indivisduati, è stata sgominiata dai carabinieri banda di ladri pregiudicati.

L’Operazione dei Carabinieri di Parma “dish washer” ha portato all’arresto quattro persone: italiani recidivi e pregiudicati accusati di aver commesso 18 furti tra abitazioni e auto lungo l’asse tra Parma e Piacenza. Dei quattro, due sono di origine rom, due sono finiti al carcere di Bologna, due a Parma. Il reato contestato è quello di fruto in concorso con l’aggravante di aver commesso i fatti in più di tre persone e in una occasione di aver portato un ingente danno economico alle vittime; accusati anche del reato di uso illecito di due carte di credito.

P.A. di 32 anni, residente nel parmense; F.G. di 32 anni residente nel piacentino; M.G. di 29 anni residente nel parmense;  C.D. di 40 anni, residente nel bolognese: avrebbero agito portando a segno colpi per un totale di oltre 20mila euro di danni tra denaro in contante e oggetti di valore trovati tra auto, ville, villette e appartamenti nel parmense e piacentino.

In poco meno di due mesi, dal 21 marzo al 28 maggio, i quattro hanno colpito 18 volte, il colpo più grosso a Busseto dove hanno portato via un Rolex del valore di 18 mila euro. La raffica di furti si era interrotta solo per due settimane, in segno di lutto, dopo la morte del giovane Schon Piatti, parente di uno dei ladri arrestati. Il giovane ambulante, durante una fiera a Varano, salì sul tetto di un furgoncino per fare un video poi perse l’equilibrio e cadde battendo violentemente il capo e morendo poco dopo all’ospedale.

Due furti di carte di credito, quattro danneggiamenti e furti in auto, dodici i furti in abitazione: uno a Fidenza, uno a Fontevivo, tre a Busseto, uno a Polesine Zibello, uno a Salsomaggiore, uno a Vigheffio, uno a Montechiarugolo e due a Sala Baganza, uno a Carpaneto, poi a Fiorenzuola e Besenzone nel piacentino. I due colpi che hanno fruttato di più ai malviventi sono avvenuti nel parmense.

Rilevante per le indagini portate aventi dai Carabinieri di Parma e Fidenza, la conoscenza del territorio che ha permesso, con l’aiuto della Polizia Municipale del territorio, di risalire tramite la visione delle telecamere OCR dell’auto usata dalla banda. Le ricerche sono partite il 21 marzo dopo il primo episodio nel parmense. Pedinamenti e osservazioni hanno permesso poi di ricostruire tutti i 18 episodi. Dalle indagini è emerso come la banda si accordasse la sera prima via telefono, “Lavoriamo domani?”, se le risposte erano positive il mattino partivano con l’auto di uno dei quattro e scandagliavano le vie tra il parmense e il piacentino. Il loro metodo di giudizio sulle case da depredare era semplice, ne trovavano una di loro gradimento, suonavo ai citofoni, bussavano alle porte, se nessuno apriva sfondavano la porta o le finestre e ripulivano tutto dai preziosi. Ed è proprio da questa accurata pulizia che deriva il nome scelto dai militari, “dish washer”.

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