Aquarius, interviene Pizzarotti: “Situazione inaccettabile, intervenga l’UE”. Replica Cavandoli: “Basta, Italia da sola a gestire questa tratta di esseri umani”

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Interviene il sindaco di Parma Pizzarotti sulla vicenda della nave Aquarius carica di migranti in mezzo al mare in attesa di decisioni da Italia o Malta.

Ecco il post del sindaco: 

#Aquarius. E se tutti gli Stati decidessero come l’Italia di chiudere i propri porti, che facciamo: lasciamo morire di fame le persone a bordo? Sarebbe inaccettabile oltreché inumano. A quel punto entrerebbe in causa la necessità, ovvero la salvaguardia di vite umane che hanno l’unica “colpa” di cercare un futuro migliore lontano da luoghi di disperazione. La necessità, infatti, non ha legge perché è più forte di qualsiasi legge.

Detto questo, non raccontiamocela: la grande assente ancora una volta è l’Unione Europea, sfilacciata, debole e divisa, incapace di prendere una decisione collegiale, perché è chiaro che l’Italia non può e non deve essere l’unica a fronteggiare il fenomeno. Serve una risposta da Unione, parola che altrimenti avrebbe poco senso. Servirebbe un’Agenzia Europea in grado di salvare vite umane nelle acque internazionali, e collegialmente redistribuirle nei territori dell’Ue.

Sempre su facebook arriva la replica dell’ onorevole di Lega, Laura Cavandoli:

PIZZAROTTI SGUAZZA NELL’AQUARIUS?
Qualcuno informi Pizzarotti, sempre in cerca di visibilità mediatica, che Francia, Spagna, Malta hanno chiuso i porti da un pezzo, lasciando l’Italia sola a subire le conseguenze della tratta di esseri umani che alimenta il business dell’immigrazione ad opera di gente senza scrupoli.

Anche la Spagna che oggi accoglie l’Aquarius, in favore di telecamera, da tempo respinge i migranti alle proprie frontiere senza alcuno scrupolo.

A mettere in pericolo la vita delle persone è chi le spinge – con il sogno di un benessere che non avranno mai – a mettersi in mano agli scafisti prima, a ONG, cooperative e caporali poi.
Fermare questo traffico è il vero atto umanitario.
L’Italia sta dando un segnale all’Europa, ai trafficanti, agli speculatori.

Chi da tempo tiene chiusi i porti e attua i respingimenti alle frontiere (Malta, Francia, Spagna), salvo poi far la morale al nostro Paese, da oggi non può più contare sulla connivenza del Governo italiano.

L’unico modo per iniziare a combattere il traffico di esseri umani è interromperlo e poi attuare una vera politica di aiuti “a casa loro” che non serva ad “ingrassare” organismi internazionali e governi corrotti, ma sostenga i popoli per poter assicurare a tutti i mezzi di sussistenza e di civiltà.

Anche il vicesindaco Marco Bosi commenta la vicenda:

Europa dove sei?

Ho taciuto in queste ore di gestione della crisi. Ho voluto riflettere e comprendere prima di prendere una posizione. Ho ascoltato ciò che si diceva per strada, fra la gente. Ho sperato che tutto andasse bene, che quelle persone potessero toccare terra. Ho provato una sincera compassione, come la provo per tutte quelle persone che cercano disperatamente un futuro dignitoso per se stessi e i propri figli. Come biasimarli? Se fossi nato da quella parte del mondo ci proverei anch’io.

Non posso condividere la scelta del Ministro Salvini, lo dico in modo chiaro. Ma mi rendo conto che a pensarla così siamo una minoranza. Ho ascoltato tanti uomini e donne culturalmente di sinistra condividere tale scelta. Sono diventati tutti di destra? La tentazione forse è quella di bollarli così, ma da politico mi chiedo invece se non ci siano ragioni più complesse. E la risposta che mi sono dato è che l’Europa è colpevolmente distante dai suoi popoli.

Ho sempre sostenuto convintamente il progetto di un’Europa dei popoli unita. Continuerò a farlo. Ma se vogliamo davvero vedere realizzato questo grande sogno, se vogliamo togliere il terreno a chi vuole alzare i muri, se vogliamo che la fratellanza sia un valore che accomuna ogni cittadino d’Europa, allora le istituzioni europee devono uscire da Bruxelles e farsi sentire vicini a ogni singolo cittadino.

L’Europa doveva far sentire forte la sua voce non solo in questi giorni di crisi, ma da anni sulla questione sbarchi. Non nascondiamoci dietro il numero dei rifugiati accolti, perché è evidente che i numeri sono lontani mille miglia dalla quotidianità. E’ allora che le persone smettono di credere nei numeri ufficiali, smettono di credere anche nelle istituzioni. E in quel momento è lecito sostenere qualsiasi tesi, anche le più infondate, perché i dati e i fatti avranno perso ogni credibilità e la rabbia prende il sopravvento. Purtroppo quel momento è già arrivato.

E’ responsabilità di tutti noi che crediamo nell’Europa unire e non dividere. Smettere di bollare come razzista chiunque mostri insofferenza per questa situazione. E’ compito nostro trovare risposte responsabili, ma non elitarie. E’ compito nostro interpretare questi disagi e dare messaggi di speranza. La nostra Europa è malata e la cura è la buona politica, quella che sa imparare dai propri errori ed essere vicina alla gente.

 

1 commento

  1. CASAPOUND PARMA
    “Da una parte va a chiedere più forze dell’ordine al nuovo ministro degli Interni mentre dall’altra vorrebbe che la nave Aquarius, alla quale è stato negato l’attracco in Italia, fosse invece accolta con il suo carico di clandestini, gli stessi che poi vanno ad ingrossare le fila della criminalità organizzata”: commenta così Pier Paolo Mora, coordinatore regionale di CasaPound Italia, le parole di Federico Pizzarotti in merito alla vicenda della nave dell’Ong Sos Mediterranée bloccata nel Mediterraneo.
    “Essere sponsor dell’accoglienza e allo stesso tempo chiedere maggiori investimenti sulla sicurezza è una contraddizione in termini – spiega – perché le due cose sono sì strettamente legate, ma da una relazione al contrario: più accoglienza significa meno sicurezza”. A dimostrarlo, sottolinea Mora, “la cronaca quotidiana che vede i richiedenti asilo o, peggio, titolari di protezione internazionale, finire nelle mani di organizzazioni criminali straniere come la mafia nigeriana, la cui presenza a Parma è attestata da tempo nell’indifferenza, o peggio con l’omertosa complicità, di quelle istituzioni che dovrebbero combatterla”.
    “Tanto più che a differenza di quanto va raccontando il sindaco – continua – molte di queste persone non avrebbero neanche il diritto di rimanere poi in Italia, prova ne sia che la stragrande maggioranza delle domande vengono respinte”. “Ricominciamo dunque a chiamare le cose con il loro nome – conclude Mora – per cui i clandestini sono clandestini e vanno espulsi. Non è pensabile fare dell’Italia, o di Parma come forse vorrebbe Pizzarotti, il campo profughi d’Europa”.

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