Le Crociate per l’ADMO: dopo un incontro di sensibilizzazione a Collecchio altre tre calciatrici del Parma Femminile si sono iscritte e han fatto il test

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(dal sito ufficiale www.parmacalcio1913.com) –  Si è svolto, nei giorni scorsi, un incontro tra Admo e le calciatrici del Parma Femminile, organizzato dai Lions, volto alla sensibilizzazione e la ricerca di nuovi donatori. Nella sala stampa di Collecchio erano presenti, oltre ai presidenti dei Lions Club Parma Ducale (Pier Vincenzo Piazzi), Langhirano Terre Alte (Ferdinando Lapetina) e Bardi Valceno (Antonio Murdaca) anche il socio/tifoso Corrado Marvasi, Lauro Riani (PPC), Sereno Fanfoni e Giovanni Frati. È stato proprio quest’ultimo, quale delegato distrettuale, a spiegare alle atlete l’attività dell’Associazione Donatori Midollo Osseo, alla quale personalmente si era avvicinato avendo vissuto in prima persona la tragica esperienza di genitore al cui figlio viene diagnosticata una terribile malattia del sangue. Il racconto della ricerca disperata di un donatore mentre le condizioni del figlio peggioravano e, purtroppo, la sua scomparsa dopo un lungo calvario ha lasciato tutta la sala commossa e c’è voluto il carisma di Pietro Di Liddo e Martina Galluzzi (esponenti Admo) ad impedire che le lacrime prendessero il sopravvento, spiegando in modo molto semplice e diretto la parte prettamente medica della donazione del midollo osseo e l’enorme difficoltà nella ricerca di un donatore data da una compatibilità di circa un donatore ogni 100.000 soggetti. E vista la platea di calciatrici, il paragone più semplice è stato quello di fare immaginare alle ragazze il Campo Nou esaurito e tra tutti i tifosi presenti solo un ipotetico donatore compatibile. La parte più incredibile, e per certi versi anche romantica, è arrivata successivamente con la testimonianza di Enrico e Fabrizio rispettivamente ricevente e donatore. Il primo che manifesta una malattia quasi incurabile e l’altro che scopre il proprio midollo osseo compatibile con un malato in attesa. Le loro esperienze, pur non essendo direttamente collegate perché il protocollo ADMO prevede sempre l’anonimato per il donatore, raccontate con gli occhi lucidi e la voce spezzata è sembrata a tutti una bellissima favola. Alla fine del loro intervento ben tre ragazze, praticamente tutte quelle con i requisiti richiesti (età tra i 18 e 35 anni e pesare almeno 50 kg), hanno deciso di fare il test ed iscriversi all’Admo: Luisa Cagossi, Johara Boselli ed Emanuela Turzillo non hanno avuto alcun dubbio nell’effettuare le prove di idoneità. Questo terzetto va a sommarsi alle altre ragazze che erano già iscritte nel registro: il capitano Beatrice Lusignani, Rebecca Saccani e LA Team Manager Cristina Romanini. Per le Crociate un gesto di impegno e grande generosità che fa loro onore e che vale molto di più di qualsiasi vittoria o gol realizzato.

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