Inceneritore- Comune conferma sforamenti limiti rifiuti nel 2016 e 2017. Pezzuto (PU): “Di chi è la colpa?”

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Il Comune di Parma precisare una nota che fin dall’autorizzazione di avvio dell’impianto termovalorizzatore di Ugozzolo, la normativa di regolamentazione ha previsto che i comuni dell’area di ricaduta del fallout beneficiassero di un ristoro economico commisurato al quantitativo di rifiuti inceneriti.

Nonostante l’accordo Regione Emilia Romagna-Iren (D.G.R. 80 del 29/1/2016) che confermava un limite di rifiuti a 130 mila tonnellata annue, negli anni 2016 e 2017 la Regione ed Arpae hanno derogato per l’impianto di Parma alle circa 150 mila annue.

La Multiutily Iren deve riconoscere ai sensi delle direttive dell’attuale agenzia ATERSIR, competente in materia di rifiuti, ai comuni dell’area di ricaduta (Parma, Mezzani, Sorbolo, Colorno e Torrile) una quota per ogni tonnellata di rifiuto incenerita. I fondi vengono utilizzati per opere di mitigazione (nel segno di azioni per il miglioramento dell’ambiente e della mobilità sostenibile) e rendicontati costantemente ad Atersir. Per il Comune di Parma la quota di spettanza si è aggirata (sia nel 2016 che nel 2017) intorno al milione di euro.

Il consigliere di Parma Unita Centristi, Fabrizio Pezzuto, commenta amaramente la nota del Comune di Parma che conferma così quanto si sospettava, ossia che nell’inceneritore di Parma si siano sforati i limiti consentiti di rifiuti e che questo sia successo non solo nel 2017 ma anche nel 2016. L’ex assessore Folli aveva anche criticato duramente la decisione della Regione sul possibile aumento dei rifiuti diretti a Parma.

“Diciamo che la vicenda del termovalorizzatore di Ugozzolo non è certo un esempio cristallino di rapporto trasparente e proficuo tra politica e cittadini. – commenta Pezzuto- Avviato in sordina un po’ nella speranza di passare inosservati, poi cavalcato a più non posso (anche dall’attuale Sindaco) per catalizzare un po’ di voti, ed infine messo a lavorare a pieno regime ancora una volta lontano dagli sguardi indiscreti.

Questa la parabola di un progetto che sulla carta avevamo deciso di “affamare” per renderlo sostanzialmente inutile e invece scopriamo oggi che mangia alla grande, per di più con il beneplacito della politica locale e non, e con ricchi profitti anche per le amministrazioni comunali.

Come spiegare diversamente il fatto che a seguito delle notizie pubblicate in questi giorni dalla stampa il Comune abbia confermato che il termovalorizzatore ha sforato la quota di rifiuti da bruciare non solo nel 2017 ma anche nel 2016? Quando contava di dare comunicazione di questi sforamenti il sindaco Pizzarotti?

Colpa della Regione e di Arpae? Della politica locale? Io direi un po’ di tutti. Della Regione perché in barba alle sue stesse quote di smaltimento non ha avuto remore nell’ avallare deroghe anche importanti, da 130mila tonnellate a 150mila.

Ma sul banco degli imputati metto anche la politica locale e, in particolare, il Sindaco e quella parte della sua maggioranza che ancora discende direttamente dalla militanza in quel celebre Comitato Gestione Corretta Rifiuti che nel 2012 paventò malattie per tutti. Che fine hanno fatto quei temi? Dov’è finito l’alfiere della difesa dell’ambiente contro tutto e contro tutti?

Conosco il Sindaco e so già che mi dirà che più che fare una raccolta differenziata dell’80% lui non poteva fare. Ecco, io invece mi sarei aspettato qualcosa di più di una fredda nota comunale di precisazioni sulla vicenda.

Mi sarei aspettato un po’ di sdegno e di rigurgito barricadero, un accenno di indignazione per come con tutta evidenza la politica è passata sopra le aspettative della nostra comunità.

Ma di più, mi sarei aspettato, visto il nuovo Governo, non certo insensibile a questi temi, un tentativo di contatto del Sindaco con i vecchi compagni di movimento. Certo un’azione potenzialmente più efficace, peccato si sia passato l’ultimo mese a denigrare Di Maio sulla stampa;  per cosa poi? Non certo per fare gli interessi dei parmigiani.

Infine, visto con tutta evidenza che di mettersi contro la Regione non se ne parla nemmeno, ecco allora che la via scelta dalla nostra amministrazione è stata quella del silenzio.

Un silenzio carico di delusione e che mette fine a una vicenda nata  nel 2012. Morale: non solo ci teniamo il termovalorizzatore, ma ce lo teniamo che funziona ben oltre i limiti fissati e con rifiuti che arrivano quanto meno da tutta la regione. Chissà se le oltre mille persone che nel 2012 affollarono il Paganini per il confronto Bernazzoli Pizzarotti si sarebbero mai aspettate un epilogo del genere…”

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