Tartarughe costrette nelle vasche dell’ex Eridania: liberate 70 grazie a Parma Etica e M.E.T.A (VIDEO). L’appello per fermare gli abbandoni e le inciviltà

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Storia a lieto fine per molte delle tartarughe costrette a vivere nelle vasche di cemento nell’ex Parco Eridania. La situazione, che si porta avanti da anni, vede circa 200 esemplari, tutti abbandonati da cittadini, obbligati in un habitat innaturale: senza zone di riposo, senza la possibilità di uscire completamente dall’acqua, costrette ad arrampicarsi sullo scivoloso bordo inclinato per respirare e riposare.

La vicenda era stata risollevata da Parmapress24 e la stampa locale dopo la denuncia di Enpa e della sua presidentessa Lella Gialdi, da cui era arrivata una chiara domanda rivolta all’amministrazione Pizzarotti: “Che fine ha fatto il punto in campagna elettorale sul Benessere Animale? Non siamo forse a Parma, prossima capitale della cultura?”. Ad essere messa in causa anche l’Ausl veterinaria di Parma che nel 2017 aveva confermato le paure delle associazioni animaliste, ed invitava il Comune di Parma a trovare una soluzione per quelle tartarughe.

Ora, grazie al lavoro di due associazioni animaliste, META Parma Onlus e Parma Etica, che da anni denunciavano il caso, si è dato il via all'”operazione salvataggio” dietro all’autorizzazione del Comune di Parma e dell’assessora con la delega al Benessere Animale, Nicoletta Paci.

70 degli esemplari presenti nelle vasche dell’ex Eridania (45 femmine e 25 maschi) sono state “catturate”, non senza qualche difficoltà, e liberate in uno specchio d’acqua idoneo al loro benessere nel biellese, un’oasi naturale circoscritta e gestita dall’associazione animalista M.E.T.A. Qui, come mostrano le immagini nel video, potranno nuotare in una vasta area, uscire finalmente dalla zona umida, e ritrovare l’ecosistema adatto per la loro crescita e riproduzione sotto il controllo dei volontari. Libere inoltre dall’inciviltà e dai pericoli di un parco cittadino.

A condannare queste tartarughe, infatti, non era solo la costrizione dello spazio, ma anche la maleducazione di molti ragazzini. Alcune testuggini sono state infatti trovate con il carapace dipinto e scritto. Le scene descritte da alcuni volontari animalisti mostrano un’aspetto della nostra società che non vorremmo conoscere, atteggiamenti di assoluta mancanza verso questi animali, soprattutto da parte di ragazzini, visti sputare e lanciare oggetti contro. Quei ragazzini italiani che non conoscono probabilmente l’empatia e a cui non è stato insegnato il rispetto.

Tartaruga vittima dei graffiti di incivili

Tanto diffuse quanto poco conosciute, le tartarughe d’acqua vengono vendute a pochi euro, e si pensa siano animali di limitate necessità, mentre è vero il contrario. Sono animali molto longevi, che possono arrivare a vivere più di trent’anni se ben gestite. Ma spesso ciò non accade, e lo dimostrano i frequenti abbandoni, dettati da acquisti non oculati che si sono trasformati in un peso quando quella tartaruga ha cominciato a diventare tropo grossa per la vaschetta di plastica. Un’incombenza a rischio sanzione inoltre, dopo che, dal 2016 le tartarughe palustri devono essere dichiarate all’ufficio CITES della Provincia. L’articolo 727 del Codice Penale disciplina invece gli abbandoni con multe dai 1.000€ ai 10.000€ ed, a discrezione del giudice, anche con l’arresto fino ad un anno.

Tantissime le segnalazioni seguite in questi anni per gli esemplari nell’ex Eridania, che ora trovano risposta grazie all’impegno congiunto del Comune di Parma e delle due associazioni animaliste rappresentate in conferenza stampa da Simonetta Rossi, per Parma Etica, e Michael Leone, per M.E.T.A. Parma Onlus, che hanno promesso il trasferimento di tutti gli esemplari entro la fine dell’estate, sempre se qualche altro bontempone non decida di abbandonarne altre…

Intanto dall’amministrazione arriva l’impegno per far posizionare delle reti così da rendere impossibile a questi animali il poter raggiungere la terra e la strada, e limitare così i rischi per la loro sicurezza. L’amministrazione valuterà l’inserimento di telecamere per disinibire l’abbandono. Inoltre da parte dell’assessora Paci la promessa che si avvieranno con i bambini delle scuole cittadine dei percorsi per l’educazione al rispetto degli animali, con visite ai canili e momenti formativi.

E infine l’appello, che si ripete. “Se si è in possesso di una tartaruga che oramai non potete più tenere, chiamate un’associazione animalista che vi possa aiutare, non abbandonatele in città. E’ come lasciarle alla morte certa”.

(AriBe)

Specchio d’acqua nel biellese dove sono state liberate le tartarughe dell’ex Parco Eridania

 

 

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