Villa Alba: condanne oltre i 4 anni per le tre donne accusate di maltrattamenti

0

Sibili, rumori di schiaffi, cadute a terra, lamenti. Fanno rabbrividire i suoni che erano stati intercettati dalla Squadra Mobile che avevano reso Villa Alba, casa di riposo privata, un incubo per i suoi ospiti.

Ai domiciliari erano finite in tre: Maria Teresa Neri, titolare della casa di riposo, che è stata condannata a 4 anni e 4 mesi, Caterina Neri e Concetta Elia che sono state condannate entrambe a 4 anni e 6 mesi.

La sentenza, giovedì pomeriggio. Tra le accuse, maltrattamenti, somministrazione di calmanti per tener buoni gli anziani, cure scarse o assenti, mancato accompagnamento di alcuni pazienti al Maggiore per non perdere la Diaria.

Tutto era partito dalla denuncia di un’anziana, fuggita dalla casa di riposo – lager, una 97enne che con la propria denuncia aveva liberato altri nelle sue condizioni. Ma tra le accuse contro le tre donne, madre e due sorelle, anche la presnta responsabilità nella morte di un’87enne.

Giovedì, le condanne che mettono le parole fine all’incubo documentato da video e intercettazioni schok.

A costituirsi parte civile, anche lo Spi Cgil. Ecco il commento di Paolo Bartoletti- Lo Spi Cgil di Parma, il sindacato pensionati italiani, si è costituito parte civile contro gli autori dei maltrattamenti. Un atto dovuto, in rappresentanza di migliaia di pensionati di Parma, per stare dalla parte delle persone più fragili che hanno subito violenze.
«Quella di oggi è una sentenza importante. – commentano Paolo Bertoletti e Bruno Pizzica, segretari generali, rispettivamente, dello SPI CGIL di Parma e dell’Emilia Romagna. – Abbiamo sempre confidato nel lavoro della giustizia, che, insieme alle forze dell’ordine, ha portato alla luce situazioni di maltrattamenti inconcepibili. La violenza perpetrata contro chi non può difendersi, che siano anziani o bambini, è la più terribile. Dobbiamo impegnare ogni nostra energia perché non si ripetano più maltrattamenti come quelli che sono accaduti nel nostro territorio».

«La battaglia per la dignità dei nostri anziani va avanti. – aggiunge Bertoletti – La CGIL, insieme a CISL e UIL, ha firmato con il Comune di Parma un protocollo per creare una “white list” delle Case famiglie, con regole, impegni specifici sulla qualità del servizio da parte dei gestori, e un numero verde per le segnalazioni. Auspichiamo che il percorso della white list trovi presto applicazione, perchè al momento sta subendo ritardi non giustificabili. Questa è una battaglia che appartiene a tutti, e che serve anche per tutelare i tantissimi operatori e le strutture per anziani che lavorano con professionalità e umanità».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here