Varoufakis: “Seguiamo con interesse Pizzarotti”. Dopo il Pd i corteggiamenti anche da nuovi partiti europeisti al presidente di Italia in Comune?

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Yanis Varoufakis, economista ed ex ministro greco, ora guarda all’Italia con interesse e annuncia al giornalista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, la presenza di una lista da lui condivisa alle elezioni anticipate italiane (sempre se ci saranno e se non si troverà questo accordo sui ministri del governo giallo-verde).

Varoufakis fu protagonista insieme a Tsipras di quella che fu una parentesi delicata per l’equilibrio dello stato ellenico per poi dividere le loro strade dopo il noto referendum con il no al 61% sulle richieste dell’Europa.

“Lavoriamo con De Magistris a Napoli e seguiamo con interesse quello che fa Pizzarotti a Parma” riferisce Varoufakis nell’intervista che annuncia così la posizione del nuovo movimento progressista DiEM25 Italia che ha tenuto assemblee in ogni regione, e conta “già 10 mila membri” guidati da Lorenzo Marsili, un 30enne romano laureato in filosofia “già noto in Europa”.

Il movimento di Varoufakis quindi potrebbe prospettarsi quale futuro alleato per Italia in Comune, il partito dei sindaci che ha nominato Federico Pizzarotti alla sua presidenza. Del resto la linea politica è affine, come la è quella del partito di Emma Bonino, +Europa, che con Effetto Parma ha già fatto un pezzo di percorso in città.

Ma ci sono altre correnti europeiste che si stanno diffondendo anche in Italia, è il caso del partito dei millennial Volt che nei prossimi mesi nascerà ufficialmente a Bologna con attivisti anche a Parma, e che pare abbia già stretto i contatti con la forza civica di Pizzarotti, Effetto Parma, e +Europa.

Italia in Comune e i suoi rappresentanti, tra cui Pizzarotti, hanno già confermato l’intenzione di correre solo alle regionali 2019 e di prepararsi solo per quelle. Ma le dinamiche politiche nazionali in continuo fermento potrebbero riservare sorprese con una possibile scesa in campo prima del previsto? Intanto confusi restano i rapporti tra il nuovo partito dei sindaci e il Pd, il cui presidente regionale Bonaccini aveva strizzato l’occhio a Pizzarotti lasciando il secondo in sostanziale silenzio, nessuna conferma e nessuna smentita, forse in attesa di capire anche lui che fine farà il partito dopo l'”effetto Renzi”.

 

 

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