M5s replica a Pizzarotti: “Contratto con Lega per risposte immediate e coraggiose”

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Il M5s Parma replica ai commenti del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sull'”alleanza Di Maio- Salvini”, ritenuta l’epilogo della morte per il leader 5 stelle che “farà la fine di Renzi“.

“Leggiamo le recenti esternazioni di Federico Pizzarotti, ex appartenente al M5S e attuale sindaco di Parma in merito alle attività di M5S e Lega per definire la piattaforma di governo. – scrive il M5s Parma- Pizzarotti dichiara a un noto quotidiano nazionale che “Questo è l’epilogo, la morte, di quello che è stato il Movimento Cinque Stelle: oggi questo tipo di dinamiche e di scelte che vanno verso un unione con la Lega per trovare una maggioranza di governo che altrimenti non esisterebbe, determinano la fine di un percorso”.

“Lasciando perdere la consueta profezia della “morte” del M5S, tirata fuori da anni da tutti i suoi avversari e sistematicamente smentita dai fatti e dai risultati elettorali. Quello che, come gruppo di attivisti del MoVimento a Parma, vorremmo sottolineare e ricordare al sindaco Pizzarotti, è che è del tutto illegittimo parlare di “unione tra M5S e Lega”. Come tutti i vertici del Movimento hanno spiegato, quella in discussione non è una alleanza con la Lega ma un contratto di governo basato sulla realizzazione di leggi e riforme ben specifiche (dettagliate e firmate dai contraenti) che un Paese sempre più impoverito e insicuro non può più attendere.

Il M5S non diventa parte del centrodestra, mantiene la sua natura postideologica, equidistante dalle etichette “destra” e “sinistra” ma, come primo partito italiano e vincitore delle elezioni, non può sottrarsi al tentativo di far partire quelle iniziative senza le quali il Paese rischia di affondare.

Il Dna del Movimento, Pizzarotti dovrebbe ben saperlo, è quello di guardare non alle etichette ideologiche ma alla soluzione dei problemi dei cittadini, in particolare di coloro che meno sono tutelati e rischiano di “rimanere indietro”. Se per giungere a questo scopo occorre stendere un accordo scritto (e perciò vincolante agli occhi degli elettori), è giusto farlo, essendo l’alternativa un ritorno al voto che potrebbe non essere risolutivo o, peggio, altri governi dei partiti tradizionali che manterrebbero austerità, disoccupazione, tassazione soffocante, Job’s Act, Buona Scuola, distruzione graduale del Welfare, immigrazione senza controllo.

Si vuole fare qualcosa per risolvere finalmente questi gravi e urgenti problemi o si deve rimanere in splendida solitudine (salvo poi venire accusati di “dire sempre di no”)? O forse il sindaco Pizzarotti non si rende conto della condizione in cui versa lo Stato italiano e dell’urgenza di risposte immediate e coraggiose? Ognuno tragga le sue conclusioni”.

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