Anche a Parma arriva YOUPOL: l’app che vuole contrastare spaccio e bullismo. Le segnalazioni anche anonime e in tempo reale con foto

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E’ attiva da oggi, 15 maggio, la nuova applicazione YouPol. Creata dalla Polizia di Stato, è scaricabile direttamente sullo smartphoneda Apple  Store  e  Play  Store, e consente di inviare segnalazioni alla sala operativa della Questura di Parma, anche in via anonima, se si è testimone o si è venuto a conoscenza di episodi di bullismo o traffico di stupefacenti. Con l’applicazione è possibile inviare in tempo reale le foto dell’episodio denunciato. 

La presentazione a Parma è avvenuta alla presenza del Vice Questore Vicario Dr. Mario Felice Anelli e del nuovo comandante della Squadra Volanti di Parma, Pasquale Cusano.

YouPol nasce per consentire ad ogni cittadino, giovane e meno giovane, di essere maggiormente responsabile e che si faccia partecipe del sistema sicurezza.

La Polizia di Stato, da sempre impegnata nella formazione civica dei ragazzi, con YouPol desidera coinvolgere gli adolescenti e responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma di violenza, realtà che troppo spesso restano sommerse e che sono fonte di emarginazione e grande sofferenza. Sempre in questo contesto la Questura di Parma organizza infatti per domani un incontro presso il Cineme Astra con i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado della città.

L’utente avrà anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante rosso e ben visibile, alla sala operativa della provincia nella quale si trova.

YOUPOL, che è già stato accolto positivamente in grandi città come Milano, Napoli e Torino, dall’avvio del progetto ad oggi, ha registrato più di 118.000 download. L’applicazione parte oggi anche a Parma e sarà diffusa in tutta Italia. Fino ad ora le segnalazioni per casi di bullismo sono state 1152, quelle per episodi di spaccio, 2132, per un totale di circa 3283 segnalazioni giunte in Questura solo attraverso l’uso dell’app. Segnalazioni che, forse, non sarebbero mai arrivate tramite la classica chiamata al 113.

 

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