Invisibili- Marocchino 72enne muore, “dimenticato” in obitorio per 6 mesi senza avvisare parenti. Consigliere Gajda denuncia il caso a Parma

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Il consigliere comunale aggiunto, Marion Gajda, nella seduta di oggi, porta a consiglieri e Giunta comunale la denuncia di un caso di decesso senza consegna della salma ai parenti, avvenuto a Parma. Un caso che porta alla cronaca la storia di un invisibile.

Si tratta di uomo di origine marocchina, di 72 anni, che risiedeva a Parma da diversi anni con regolare permesso di soggiorno. Ritrovatosi senza un lavoro e sostentamento, si era rivolto a uno dei centri per l’aiuto a bisognosi e senzatetto. Ma lo scorso novembre, mentre passeggiava in strada, un malore improvviso l’ha colpito. Soccorso dal 118 e trasportato all’Ospedale, è deceduto poco dopo. Il corpo, dopo il riconoscimento e le dovute pratiche, è stato così trasferito nell’obitorio del Maggiore.

Nonostante l’uomo fosse regolare sul territorio e identificato, nessuno avrebbe però avvisato i parenti. A quanto denuncia il consigliere Gajda, “la salma dell’uomo ha occupato per sei lunghi mesi i locali dell’obitorio ed innegabile è che nessuno abbia fatto richiesta per la restituzione della salma. Ma è anche vero che nessuna iniziativa sembra essere stata presa da parte delle autorità istituzionali e sanitarie“.

Non risulta infatti che l’ambasciata o il consolato marocchino in Italia siano stati avvisati. Nessun avviso è arrivato alle associazioni marocchine, numerose in città, nessuna informazione è stata data al centro islamico di Parma. Ed è proprio il centro islamico che, scoperta recentemente la notizia, si sta facendo carico delle pratiche buricratiche e delle spese funebri del 72enne.

La famiglia dell’uomo, infatti, dopo mesi che non riusciva a mettersi in contatto col proprio famigliare, ha contattato gli uffici di Informastranieri e da lì è partita la ricerca con la tragica scoperta.

“La mancanza di comunicazione – dichiara Gajda – ha fatto sì che la salma di questo signore non venisse trattata col rispetto dovuto a ogni essere umano e a un cittadino della nostra città. Speriamo che queste barriere nel futuro vengano immediatamente superate perchè dare a questi invisibili una giusta sepoltura è quanto si dovrebbe fare per porre fine a uno dei dolori più grandi della loro vita: essere stati dimenticati ed emarginati da una società che non ha saputo tentere loro una mano“.

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