A TU PER TU CON… il Condor Agostini: “Contro il Parma il Cesena dovrà giocare la partita della vita. Avrei voluto restare più tempo in gialloblù, ma…”

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(Luca Savarese per www.stadiotardini.it, grafica da www.parmacalcio1913.com) – Ci sono doppi ex che rimangono nel cuore. Ci sono doppi ex un po’ più doppi di altri, ci sono doppi ex che sventolano ancora come un drappo fiero e colorato di certe barche nel porto leonardesco di Cesenatico, che mica si ammaina. Qui si vola, reggiamoci forti, nei cieli bianconeri e gialloblù del Condor Massimo Agostini, uno che quando atterrava dalle parti delle aree di rigore, erano dolori. I tre giorni del Condor è un film del 1975 diretto da Sydney Pollack. A noi qui interessano i due giorni del Condor, la sua Cesena ed il suo Parma.

Facciamo un veloce salto temporale, l’epiteto Condor nasce quando inizi a muoverti come un rapace con la maglia del Cesena? Chi fu il primo ad affibbiartelo?

E’ stato Patrizio Sala, ex Torino e Cesena (l’anno dopo andò al Parma, quindi ecco un altro doppio ex, ndr). Io ero uno dei giovani scalpitanti del Cesena, lui era verso la fine della carriera e mi appioppò questo soprannome che me lo porto ancora dietro adesso e di cui vado molto fiero”.

Con la maglia bianconera nel 1983 esordisci in B: se chiudi gli occhi che Condor vedi?

Un ragazzo giovane, pieno di entusiasmo, aggregato in prima squadra e che difficilmente poteva giocare tanto. Ma Marchioro mi fece esordire a Cava de Tirreni. Bagnai l’esordio con gol e poi da lì siamo andati avanti, ci siamo salvati e due anni dopo, stagione 1985-86, con mister Buffoni in panca, in coppia con Gibellini, ci chiamavano i gemelli del gol, ci divertimmo e segnammo davvero tanto con qualcosa come 13 gol a testa”.

Dopo voli a Roma, ritorni a planare su Cesena, dispieghi le tue ali anche al Milan, prima di arrivare a Parma: una sola stagione 1991-92, quanto basta però per restare ed in modo indelebile nei cuori gialloblù.

Ho scelto Parma dopo la mia esperienza al Milan, volevo giocare, ero giovane non potevo perdere altro tempo. Parma mi ha dato la possibilità di giocare. Il Milan era la squadra più forte al mondo, era un piacere giocarci ma eravamo in troppi io avevo una gran voglia di giocare e non me la sentivo, in quel momento, di aspettare il mio turno al Milan quindi arrivai a Parma, dove fui accolto bene, provando molta soddisfazione ed entrando subito in sintonia con la tifoseria”.

La prima rete europea della storia del Parma porta la tua firma, al Tardini, il 2 ottobre del 1991, nella gara di ritorno del primo turno eliminatorio di Coppa Uefa, contro i bulgari del Cska Sofia che poi trovarono il pari e passarono. Insomma, un primato, oltre che il capostipite di altri gol, che negli anni successivi, portarono ai crociati numerosi trofei continentali…

Eravamo in un momento difficile della partita: fu un bel gol, da fuori area, una botta, dopo che feci rimbalzare il pallone davanti a me. E’ successo tutto nella ripresa. Il destino prima ci regalò una grandissima occasione con un rigore a nostro favore, lo tirò Sandro Melli, ma il portiere parò. Chissà, se lo avessi tirato io potevo regalare ai tifosi del Parma uno storico primo successo europeo condito da una doppietta, ma al di là di questo, comunque, poi ripagammo quell’amarezza iniziale con la vittoria della Coppa Italia a fine stagione. Io sarei rimasto volentieri e più tempo, ma ho visto che nei miei confronti non c’era più quella fiducia da parte di mister Scala e così ho preferito andare a giocarmi le mie chance da altre parti. Stavo per partire con l’Atalanta per il ritiro, poi all’ultimo giorno di mercato, arrivò la proposta dell’Ancona e decisi di accettare l’offerta. Ripeto, mi sarebbe piaciuto tanto continuare l’avventura col Parma ed esprimermi in altre avventure europee, che erano una mia aspirazione. Comunque è andata così, senza rimpianti, ma facendomi trovare pronto per il nuovo step, sono andato avanti col mio percorso”.

Domenica Cesena e Parma si riaffrontano. I romagnoli sono impegnati nella lotta salvezza, gli emiliani nella rincorsa al secondo posto che significherebbe serie A diretta. Ai nastri di partenza del torneo te lo aspettavi un finale così carico di attese, seppur diverse, per entrambi?

“Sicuramente il Parma è una sorpresa. Ma con gli investimenti che ha fatto e col nuovo corso che è nato in questi tre anni, dove il mister mi sembra davvero la persona giusta, non sarebbe una sorpresa se riuscisse a fare il triplo salto, ma, bisogna dirlo, lo sta anche meritando facendo un finale di campionato in grande progressione, ha tutto dalla sua per potersela giocare fino alla fine. Il Cesena dispiace vederlo in questa situazione, ma in queste ultime due partite, contro il Frosinone, dove tra l’altro ha fatto un favore al Parma, e a Pescara, ho visto una squadra capace di giocarsela. Ha tre partite per gestirsi bene e cercare di fare quattro punti e già contro il Parma dovrà fare la partita della vita essendo a rischio della zona rossa. Ma, indipendentemente dal risultato di domenica col Parma, sono convinto che il Cesena ce la possa fare”.

Parola di Condor. Uno che volava alto, pronto a ghermire gol, tra Cesena e Parma. E non solo… Luca Savarese per www.stadiotardini.it

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