Licenziate dal ristorante per percepire 7mila euro dall’Inps ma lavorano: denunciate due donne, salata multa per titolare

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I Carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Parma, a conclusione di un’attività ispettiva a carico di una società di ristorazione in zona dell’Ospedale, hanno denunciato in stato di libertà due impiegati ritenuti responsabili di indebita percezione di erogazioni a danno dello stato e falsità in scrittura privata.

In particolare, in occasione di un primo controllo del 19 aprile e di un successivo controllo  effettuato nella giornata di ieri, è chiaramente emerso che il 19 aprile una donna, 24enne campana, era impegnata nell’attività lavorativa all’interno dell’attività commerciale nonostante risultasse essere stata licenziata e per questo percepito anche indebitamente l’indennità di disoccupazione per un importo pari a 5.177 euro.

Quando i carabinieri, temendo che la pratica fosse diffusa,  si sono presentati sul posto nuovamente il 26 aprile hanno trovato lo stesso copione: a lavorare questa volta c’era  una donna moldava 36enne anche lei formalmente licenziata e per questo aveva percepito indebitamente l’indennita’ di disoccupazione  dall’Inps per un importo pari a 2.344 euro.

Le donne hanno poi aggravato le loro posizione raccontando ai Carabinieri versioni davvero inverosimili. Storie come quella in cui si sarebbero trovate lì per caso e hanno deciso di dare una mano al proprietario.

Proprietario al quale sarà contestata una sanzione amministrativa di oltre 12.000 euro.

1 commento

  1. I carabinieri, si chiedono se è una pratica diffusa! Io sono convinto che, già l’ho detto parecchie volte, le ditte, non guadagnano più per ciò che producono e vendono, bensì dalle piccole truffe che riescono a praticare ai danni dei propri dipendenti.
    Io da cinque anni, sto gridando ad alta voce, che sono vittima di una truffa praticata ai miei danni, dalla ditta per cui lavoro.
    Praticamente da cinque anni sono stato assunto da questa ditta, che mi ha rilevato da una cooperativa, sempre di sua proprietà, la quale non mi ha mai versato un soldo per il TFR che io avevo destinato a un fondo! Anche la ditta attuale, sta facendo la stessa cosa!
    Da pochi mesi, la cooperativa, è in liquidazione coatta amministrativa, premetto che da 5 anni, sono seguito dai sindacati e il risultato che hanno ottenuto è questo. Se voglio il mio Tfr dovremmo insinuarci appunto nella liquidazione coatta amministrativa, con tempi non inferiori ai 24 mesi e senza nessuna certezza di portarli a casa. L’altro giorno, parlando con la responsabile , per questa procedura, mi ha parlato di 400 dipendenti, un numero abbastanza elevato è nelle mie stesse condizioni, ma non dimentichiamoci che ci sono anche le quote sociali, 2500€ a testa, moltiplicato per 400 soci fanno un bel malloppo!!!
    Qualcuno lamenta anche il fatto del bonus fiscale, altri i rimborsi Irpef, altri ancora il pignoramento del quinto dello stipendio! Tutte truffe, non ai danni dello stato! Ai danni di lavoratori dipendenti, a volte ignare di tutto. Probabilmente non nel caso citato nell’articolo, ma comunque non credo che nasca da loro l’idea di tutto questo.

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