Territori rivieraschi del Po: pronta la candidatura a riserva Unesco

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Il progetto è iniziato nel gennaio del 2017, ma ora il dossier è pressochè pronto per essere presentato a Parigi all’Unesco. E’ la candidatura a riserva della biosfera Mab-Unesco dei territori rivieraschi del medio Po, un tratto dell’asta del Grande Fiume lungo circa 250 km.

Il progetto riguarda due regioni, Emilia-Romagna e Lombardia, e, in particolare, le province di Parma, Reggio, Piacenza, Cremona e Mantova, con ben 54 comuni.

In prima fila fra i promotori della candidatura anche l’Autorità di bacino per il fiume Po, l’Università degli studi di Parma, il Collegio Europeo di Parma e Legambiente. Sarebbe il terzo riconoscimento dopo quello per l’appennino tosco-emiliano e il titolo di città creativa per la gastronomia.​

L’obiettivo di fondo è quello di conservare paesaggi, ecosistemi e specie e favorire lo sviluppo economico e umano sostenibile sul piano socio-culturale ed ecologico.

«Il fiume deve ritrovare una nuova identità e faticosamente lo sta facendo – ha spiegato Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po -. Alcuni dati lo confermano, come la scala di risalita dei pesci ad Isola Serafini, dove in un anno sono passati centomila esemplari, o la qualità dell’acqua, con i 6.500 depuratori presenti. Ora bisogna alzare la asticella con nuovi investimenti, anche di idee».

Entro il 30 giugno è atteso l’ok alla candidatura da parte del Ministero dell’Ambiente, mentre il 30 settembre ci sarà l’esito finale delle candidatura, nella sede Unesco di Parigi.

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