Indagine: innamorarsi in terza età, per l’87% dei parmensi è possibile ma ci sono tante preoccupazioni

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Per i parmensi, la vecchiaia è sempre più un periodo di pienezza, in cui, secondo ben l’87%, è persino possibile innamorarsi e iniziare una relazione. Fra le attività, l’85% si dedicherebbe ai propri hobby, il 53% ai viaggi, solo il 2% penserebbe unicamente a riposare. Le maggiori preoccupazioni? Problemi di salute (85%), ristrettezze economiche (75%) e solitudine (66%). 

Altro che declino. Per i parmensi la terza età è sempre più un periodo di pienezza e possibilità, una fase in cui la vita ha ancora molto da offrire e dove poter realizzare progetti e sogni nel cassetto. E persino innamorarsi. Al punto che ben l’87% pensa che sia possibile, e ormai sempre più comune, iniziare una relazione autentica e soddisfacente dopo i 65 anni.

È quanto emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare.

Instaurare una relazione in età avanzata migliora la vita di chi è solo da molti punti di vista, dicono gli abitanti di Parma: per il 68% essere in coppia è un motivo in più per mantenersi attivi e dedicarsi insieme alle passioni in comune. Ma non solo: avere un partner al proprio fianco dà anche i giusti stimoli per mantenersi in forma e prendersi cura di sé (43%), combattere la solitudine (38%) e persino migliorare l’autostima (36%), scoprendo di poter ancora piacere.

Ma non sono solo rose. Una nuova relazione dopo i 65 anni può anche essere fonte di preoccupazioni e difficoltà: per il 30% dei parmensi il principale timore è gravare, in caso di malattia, sull’altra persona, mentre il 55% vede molto complicato instaurare un nuovo equilibrio nella vita di tutti i giorni. Fra le altre preoccupazioni, quella di doversi relazionare con figli e nipoti del partner (51%) e non avere più le energie per fare quello che si faceva prima (36%).

Se i sentimenti non sfioriscono, sono anche molte le attività a cui gli abitanti di Parma si dedicherebbero in questa fase, tanto che solo il 2% aspetterebbe la pensione unicamente per riposarsi. Il 26% penserebbe di riprendere gli studi, il 42% occuperebbe il maggior tempo libero facendo del volontariato, il 53% viaggiando e l’85% dedicandosi a hobby e passioni troppo spesso rimandati.

Che cosa può minare la serenità di questo periodo della vita? Tra i principali timori, i problemi di salute (85%), la mancanza di una rete relazionale forte, spesso causa di solitudine (66%), il calo delle forze fisiche (34%) e la mancanza di un partner con cui condividere la vita (21%).

Ma a preoccupare i parmensi è anche il rischio di trovarsi con scarse disponibilità economiche (75%), tanto che solo il 4% degli abitanti di Parma ritiene che la pensione di base sarà sufficiente. Gli altri invece penserebbero a costruirsi, nel tempo, una vecchiaia economicamente serena. Ma come? Il 72% puntando sulla previdenza complementare, il 30% investendo nel mattone e un ulteriore 26% tenendo i soldi in banca.

Il nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla sua seconda edizione, evidenzia come la terza età sia sempre più considerata una seconda giovinezza, da vivere pienamente coltivando interessi e senza rinunciare alle relazioni sociali”. – Afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua – “Una delle maggiori preoccupazioni per questo periodo è rappresentata dalle disponibilità economiche. Per questo motivo, è importante giocare d’anticipo e costruirsi per tempo una vecchiaia serena con le opportunità offerte dalla previdenza complementare”.

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