Reddito comunale di solidarietà, Salzano (Effetto Parma): “Da noi risposte concrete, il resto sono solo parole per demolire”

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Dal capogruppo di Effetto Parma, Cristian Salzano, sul reddito comunale di solidarietà discusso in Consiglio Comunale oggi:

Riorganizzare i contributi economici ottimizzando e implementando risorse e strumenti per allargare il numero dei beneficiari: se questo per alcuni consiglieri d’opposizione è un mero restyling, significa che, anche davanti a interventi importanti per la città, loro non si smentiscono, sempre più concentrati a demolire e criticare che a collaborare per dare risposte alle esigenze di chi ha più bisogno tra i nostri cittadini. 

Noi, da amministrazione responsabile, lo abbiamo fatto votando il nuovo Regolamento sugli interventi di assistenza economica a favore delle persone e famiglie in Consiglio che introduce il reddito di solidarietà comunale.
Significa che quello che prima era un “minimo garantito” rivolto alle sole persone con più di 65 anni, da ora sarà esteso a tutti gli adulti in difficoltà, sembra poco? Significa che il nuovo reddito comunale, laddove necessario, integrerà REI e RES (di cui in pochissimi di fatto beneficiano pur avendo i requisiti, i consiglieri d’opposizione s’informino in merito) per riconoscere un contributo minimo di sussistenza dignitoso a chi ne ha tutto il diritto. Sembra poco? 

Forse, purtroppo, non sarà abbastanza viste le tante criticità in aumento anche a Parma, ma non intendiamo per questo tirarci indietro perché siamo convinti che ogni passo in più, pur su una strada lunga, è uno in meno verso traguardi più grandi. 

Una responsabilità per la quale, come Effetto Parma, ci siamo impegnati in campagna elettorale e che da adesso ci permette di mettere in campo uno strumento concreto per sostenere i cittadini di Parma più bisognosi. Laddove l’assistenzialismo non può più essere l’unica risposta, abbiamo improntato la riorganizzazione del sistema di contributi su un concetto di patto sociale perché riteniamo che una restituzione in forma economica a fronte di una progettualità da sviluppare sulle esigenze ma anche sulle potenzialità delle persone in difficoltà sia un obiettivo più ambizioso da perseguire, sia per chi è chiamato a sostenere che per chi riceve.
Un passo coraggioso, certo, ma che ci assumiamo con volontà e responsabilità.

In conclusione, pensando ai tanti che a Parma si trovano senza casa, come evidenziato dal rapporto Caritas 2017, ricordiamo soltanto che per quanto riguarda l’Edilizia residenziale pubblica, ad oggi tra i nuovi alloggi già costruiti e quelli in avvio dei lavori, ci sono un totale di 101 nuovi alloggi a disposizione a Parma, dove mai erano stati fatti tali investimenti nei 10 anni precedenti. A questi si aggiungono i 631 alloggi ripristinati da quest’amministrazione nei 5 anni passati, i 114 alloggi per l’emergenza attuali (nel 2012 erano soltanto 34) e le 17 residenze per famiglie. Per quanto riguarda l’Edilizia residenziale sociale, invece, oggi abbiamo 179 strutture più 80 in via di acquisizione per accogliere ulteriori richieste. C’è ancora tanto da fare, certo, ma qualcuno si sta muovendo mentre altri parlano soltanto.
Questi sono i fatti concreti, le parole le lasciamo agli altri.

 

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