Consiglio Comunale: dibattito sul regolamento del Garante Detenuti. Scontri su bagni pubblici, impianti sportivi e delegato al decoro urbano. Pizzarotti: “Metteremo due “vespasiani moderni” in centro”

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Il Consiglio Comunale del 9 aprile si apre con le interrogazioni dei consiglieri di opposizione. Tra le discussioni più importanti quella sul voto del Reddito di Solidarietà Comunale che è passato con i voti di maggioranza, opposizione di sinistra e Roberti.

Il consigliere Pezzuto di Parma Unita ha interrogato il sindaco Pizzarotti sull’intenzione di riaprire i bagni pubblici chiusi del centro storico. Il sindaco ha chiarito la posizione dell’amministrazione: il problema è l’equilibrio tra i costi e la qualità del servizio, si pone infatti il problema dei costi della gestione. Da considerare secondo il sindaco anche la richiesta di questo servizio quando ci sono i bar che dovrebbero fornire questo “servizio almeno al costo di un caffè”. Secondo il consigliere Pezzuto il problema però si pone lo stesso negli orari di chiusura dei bar. Pizzarotti ha ricordato che i bagni pubblici di piazza Ghiaia sono privati e l’amministrazione ha scelto di incentivare l’apertura con migliori servizi per quella posizione, con accesso ai disabili, sacrificando i bagni vicino al Teatro Regio che non hanno accesso ai disabili. Per quanto riguarda i bagni del Parco Ducale sono stati chiusi quelli dal lato di via Pasini per concentrare migliori servizi in quelli dal lato del parco attrezzato per bambini. In conclusione la difficoltà dell’amministrazione consiste nel trovare privati che abbiano interesse a prendere in gestione questi servizi quando la domanda potrebbe non essere così alta in una città come Parma e in centro. “Attualmente i costi per la mantenzione e gestione dei bagni pubblici è di 250 mila euro, se dovessimo aprirli tutti supererebbe il milione”. Il consigliere Pezzuto ha promesso di ritornare sull’argomento. Il sindaco ha comunicato che l’amministrazione ha acquistato due “vespasiani moderni” che dovranno essere posizionati nelle zone critiche, dove, cioè, le persone già usano i muri e gli angoli come urinatoi (si pensi alla Pilotta o altri vicoli del centro storico). “Si dovrà poi cercare di capire dove posizionarli ma che non ci siano poi le lamentele, il bagno pubblico va messo dove serve, anche soli 300 metri di distanza possono scoraggiare chi tanto al bar in bagno non ci va”. Insomma, nessuno vuole il bagno pubblico sotto casa ma da qualche parte deve essere messo.

La consigliera di Lega Laura Cavandoli ha interrogato l’assessore Alinovi sul lavoro del delegato al decoro urbano, nominato a settembre nella figura dell’architetto Antonio Maria Tedeschi attraverso un contratto a tempo determinato per il compenso annuo di 47.100 euro. Alinovi ha ricordato che il delegato aveva già lavorato come consulente per il Comune di Parma, tra cui un lavoro per 23mila euro per il progetto Parma2030, e faceva parte della commissione comunale per la tutela del paesaggio. Gli obiettivi del delegato vengono valutati dall’assessore Alinovi stesso e dall’assessora a mobilità e ambiente Benassi oltre a essere approvati dalla Giunta intera. Tedeschi oltre allo studio di casi particolari e segnalati ha anche funzione interassessoriale. Cavandoli replica che “i cittadini si erano un po’ illusi che finalmente fosse arrivato qualcuno a risolvere i problemi di decoro che Parma vive tutti i giorni”. L’assessore Alinovi è stato interrogato dal consigliere Campanini del Pd anche sulla chiusura di uno degli accessi della Cittadella e sull’ex Ostello su cui assicura che i lavori siano terminati nonostante piccoli ritardi dell’impresa appaltante. Interrogazione sull’ ex Cobianchi, hotel diurno sotto piazza Garibaldi. L’assessore Alinovi riferisce che per ora sono previsti solo interventi di monitoraggio e consolidamento per un totale di 250mila euro mentre non esiste al momento nessun progetto di possibile ristrutturazione per il riutilizzo.

Scintille invece sull’interrogazione del consigliere di Lega Maurizio Campari che chiede un quadro generale della situazione degli impianti sportivi del Comune di Parma all’assessore allo sport, Marco Bosi. Bosi risponde specificando che tutti gli atti richiesti sono cosultabili con l’accesso agli atti. L’assessore ha poi chiarito come tutti gli impianti, in totale 93, siano attualmente sfruttati da associazioni sportive tranne le piscine dietro alla sede Efsa e gli impianti della Raquette in Cittadella per cui si aspetta a breve un bando per la gestione dopo che il Comune è stato impegnato nella sistemazione di piccoli abusi edilizi avuti in questi anni. Campari non apprezza la risposta dell’assessore ritenendo che le domande fossero legittime e che “non sempre si ha il tempo di cercare e capire tutti i documenti che servirebbero”. Il battibecco si fomenta con l’intervento del presidente del consiglio Tassi Carboni che appoggia l’assessore Bosi, e del consigliere Pd, Campanini, che prega di “andare avanti con le prossime interrogazioni”. L’assessore Bosi ha poi ricordato la sua intenzione di riformulare le tariffazioni, gli affiti degli impianti che ora sono mediamente egualitari per tutte le associazioni e non considerano il valore dell’impianto e i suoi servizi. Bosi intende così portare gli affitti a una misura più congrua alla grandezza della struttura, in misura anche della quotidianità delle attività dell’associazione sportiva che ne usufriusce.

DELIBERA REGOLAMENTO GARANTE DEI DETENUTI CARCERE DI PARMA- Votato in Consiglio Comunale del 9 aprile il regolamento sul Garante dei Detenuti del Carcere di Parma. Il regolamento entrerebbe in vigore effettivamente, fino ad ora era in via sperimentale, e prevede che il Garante venga rimborsato delle spese per un tetto massimo di 3 mila euro e che sia a conoscenza del mondo del carcere e dei suoi sistemi. Requisito che limita la pletora dei candidati.

L’assessora Rossi ha presentato il regolamento dopo 5 anni di sperimentazione con l’attuale carante Cavalieri, attualmente dipendente anche dello sportello del carecere. Aspetto che ha fatto sollevare dubbi da parte dell’opposizione sulla conflittualità delle due cariche. Sia il consigliere Lavagetto del Pd, il consigliere Pezzuto di Parma Unita, Occhi di Lega, che Eramo di Parma Protagonista ritengono che il regolamento debba prevedere questo aspetto e che si debba inserire un compenso economico per il lavoro svolto per garantire l’autonomia del garante.

La consigliera Roberti ritiene che sia necessaria fare una riflessione sull’autonomia dell’operato del garante e che questo lavoro sia stipendiato per la sua indipendenza ma elogia l’amministrazione per aver portato questo regolamento come atto di civiltà.

Il consigliere aggiunto Gajda chiede delucidazioni sulla clausula della cittadinanza italiana per operare come Garante, domanda che non ha avuto risposta da parte dell’assessora Rossi che ritiene non ci sia stata riflessione sulla frase.

Alle dichiarazioni di voto il capogruppo di Effetto Parma Salzano invita i consiglieri ad approvare la votazione in consiglio comunale. Ogni città prevede questo passaggio e nessuna città prevede uno stipendio per il Garante dei detenuti. Nonostante questo Salzano dichiara il suo voto contrario all’emendamento (ma favorevole al regolamento). Secondo il capogruppo di Effetto Parma va ridiscusso in consiglio.

L’assemblea ai voti viene estinta.

 

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